Le ceramiche faentine, con le
opere di 32 artisti italiani, sono in mostra fino al 17 marzo
nel Padiglione Italia della prima Biennale Internazionale di
Arte Ceramica di Jingdezhen, in Cina. La mostra collettiva è
intitolata "In bianco. La porcellana nella ceramica d'arte
italiana contemporanea".
Faenza, città romagnola ad antica vocazione ceramica, è tra
gli organizzatori della Biennale. Gemellata da tempo con
Jingdezhen, ha intrapreso un percorso che l'ha portata, con le
progettualità dell'Associazione Italiana Città della Ceramica
(Aicc) e della Strada Europea della Ceramica, a essere partner
di questa manifestazione internazionale, che ha dato vita alla
mostra organizzata dal Museo Carlo Zauli e da Zhong Art
International di Firenze. Sono in esposizione opere di numerosi
artisti, tra cui Francesco Ardini, Silvia Celeste Calcagno,
Chiara Camoni, Alberto Garutti, Fabrizio Lucchesi, Eva
Marisaldi, Ornaghi & Prestinari, Mimmo Paladino, Andrea
Salvatori, Italo Zuffi.
"Voglio complimentarmi con gli organizzatori, in particolare
col curatore Matteo Zauli, per questo progetto espositivo che
racconta come la porcellana sia stata utilizzata in Italia e di
come lo sia oggi, nell'ambito della nostra arte contemporanea -
commenta l'assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori -
Una porcellana che viene percepita sempre di più come un
materiale prezioso, molto amato dagli artisti, che ora hanno
anche questo prestigioso palcoscenico per portare all'attenzione
meravigliosi manufatti, nati spesso in collaborazione con grandi
artigiani ceramisti". "È per me un motivo di grande orgoglio
curare questa mostra perché sono nato e cresciuto nel mito della
ceramica cinese e della porcellana di Jingdezhen, grazie agli
insegnamenti di mio padre Carlo Zauli, che mi ha sempre detto
che, nella ceramica d'arte, tutto nasce in Cina - spiega il
curatore Matteo Zauli - I riferimenti con la ceramica cinese
sono continui nella ceramica italiana e internazionale degli
ultimi 800 anni".
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