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Del Sette, certi alcuni complici Igor

caccia a igor

Del Sette, certi alcuni complici Igor

'Il ricercato sarà catturato e dato alla Giustizia'

BOLOGNA, 25 novembre 2017, 14:18

Redazione ANSA

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Gen. Tullio Del Sette - RIPRODUZIONE RISERVATA

Gen. Tullio Del Sette - RIPRODUZIONE RISERVATA
Gen. Tullio Del Sette - RIPRODUZIONE RISERVATA

"E' difficile pensare a una latitanza senza complici. Denunce ci sono state, ci sono stati risultati sul piano investigativo. Cercheremo di individuare chiunque lo abbia aiutato, alcuni sono stati individuati, ce ne saranno altri e anch'essi verranno deferiti all'Autorità Giudiziaria". Lo ha detto il Comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, generale Tullio Del Sette, rispondendo a domande sull'esistenza di indagini su possibili fiancheggiatori di Norber Feher, alias Igor Vaclavic, il latitante serbo ricercato per gli omicidi di Budrio e Portomaggiore dello scorso aprile. Del Sette, che ha parlato a margine di una cerimonia per la nuova stazione dei Carabinieri a Castel Maggiore, ha aggiunto di non poter ancora dire di essere vicini alla cattura, ma si è detto certo che l'obiettivo sarà raggiunto: "sarà fra qualche settimana o fra qualche mese e il ricercato sarà catturato e dato alla giustizia, perché questa volta possa scontare la pena che merita. Sono più che fiducioso, sono certo".

   "Non credo siano stati fatti errori, c'è stata sorpresa all'inizio ma, fin dall'inizio, tutto quello che è stato fatto è stato fatto con assoluta professionalità", ha aggiunto il generale  che ha replicato anche alle domande sulle recenti dichiarazioni di Francesca Verri, figlia di Valerio, la guardia ecologica volontaria uccisa nel Ferrarese, secondo la quale 'se fossero state adottate le dovute precauzioni, quello che è successo si sarebbe potuto evitare'. "E' giusto - ha osservato Del Sette - che ciascuno esprima i propri punti di vista, e soprattutto chi è stato toccato negli affetti in maniera così dolorosa possa pensare che sarebbe stato possibile impedirlo. E' difficile dirlo, ma dobbiamo accettare questo con grande umiltà e con dolore". Riguardo l'esposto dei familiari di Verri sul fatto che il loro parente sarebbe stato 'mandato allo sbaraglio' (su questo filone la Procura di Ferrara ha chiesto l'archiviazione del fascicolo, ndr), Del Sette ha risposto che "la Magistratura farà i suoi passi e avrà sempre al fianco i Carabinieri". 

   "Errori purtroppo sono stati fatti fin dall'inizio. Non lo diciamo noi, ma è scritto nero su bianco negli atti. Non è una supposizione, è la realtà". Così Francesca Verri, figlia di Valerio, guardia volontaria uccisa l'8 aprile da Norbert Feher, ha commentato le parole del comandante generale dei Carabinieri, generale Tullio Del Sette. "Noi - ha detto Francesca Verri, parlando anche per conto del fratello Emanuele - abbiamo il massimo rispetto per l'Arma e per il generale Del Sette che la rappresenta, così come per tutti coloro che fin da subito si sono impegnati sul campo". Ma "continuiamo a sostenere - ha aggiunto - che nostro padre non doveva essere mandato allo sbaraglio a fare quel servizio in quella zona, che dopo l'uccisione è stata interdetta. Pensiamo che tutti i responsabili debbano essere chiamati in processo, come succede ad ogni normale cittadino. Noi non possiamo dimenticare quello che è successo e andremo avanti, non ci fermeremo".

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