Giochi social estremi che portano al suicidio, chat in cui si confidano ansie e problemi ad amici virtuali, cyberbullismo, il dark web con le insidie del mercato nero delle droghe sintetiche. Sono i pericoli a cui sono esposti in maggior modo i più giovani, e forse anche il diciannovenne studente di Lanciano, trovato senza vita in un appartamento a Perugia lo scorso 29 gennaio.
Uno dei giochi più pericolosi della storia del web è stato il macabro Blue Whale Challenge, che ha colpito diversi adolescenti in molti paesi del mondo e si è diffuso anche in Italia. Una sfida manipolatoria di 50 giorni che alla fine portava alla morte degli adepti, le regole principali erano la segretezza e la sottomissione.
Ma si annoverano anche la Knock Out Challenge, aggredire con un pugno dei passanti scelti per caso cercando di far perdere loro i sensi; il Choking Game, in cui l'unica regola da osservare era provocarsi uno svenimento mediante la compressione della carotide. Fino alla più recente Hanging Challenge, una prova di forza che prevede di legarsi una cintura attorno al collo e resistere per più tempo possibile, con il rischio di perdere i sensi e morire per asfissia.
Un'altra forma di devianza è il cyberbullismo, violenze verbali che possono portare i ragazzi al suicidio. Come nel caso di Carolina Picchio, la studentessa 14enne che nel 2013 si suicidò perché esasperata dalle offese ricevute sui social. Una storia terribile da cui è nata la 'Fondazione Carolina' per aiutare ragazzi e famiglie nella lotta ai bullismi.
Dopo diversi casi di cronaca le piattaforme sul web, ed in particolare i social media più usati dai teenager, da TikTok a Instagram, hanno implementato restrizioni per i minori anche nelle chat private e più controllo per i genitori fornendo sempre più informazioni e spazi dedicati al suicidio con numero di aiuto a cui rivolgersi.
Un caso a parte sono i pericoli del dark web, quella parte di internet non indicizzata dai motori di ricerca come Google e cui si accede con software particolari che garantiscono l'anonimato. Tra le varie insidie di questa parte sommersa del web a cui sono esposti i più giovani (compravendita di dati rubati, malware per attacchi informatici, armi, pedopornografia) c'è anche il commercio di droghe sintetiche come ecstasy, ketamina, mdma, anfetamine e fentanyl.
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