Con oltre un milione di interventi parodontali e implantari l'anno condotti in Italia, la possibilità di errori e complicanze non è esigua, ma operando in maniera sicura le percentuali di complicanze non superano il 2%, con la condizione che siano rispettate regole e protocolli che tengano conto di tutti i fattori di rischio del singolo paziente, dell'ambiente in cui si opera, ovvero avendo cura di operare partendo da una condizione di igiene orale adeguata. È quanto riferito da Raffaele Cavalcanti del Campus Bio-Medico di Roma e vicepresidente della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) in occasione del "Villaggio della Salute", che si è aperto ieri a Bari, organizzato dalla Federazione Italiana delle Società Medico-Scientifiche, FISM, in corrispondenza del G7 Salute, per offrire screening e visite ad accesso gratuito, con tante attività, corsi e workshop monotematici sulla prevenzione multidisciplinare a 360 gradi, compresa l'odontoiatria, grazie alla presenza della SIdP e di ANDI, Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
In tema di sicurezza delle cure odontoiatriche, più che mai attuale visto il proliferare di situazioni di rischio legate anche all'"export operatorio" di pazienti odontoiatrici, si terrà il workshop "Salute orale e sicurezza delle cure", coordinato dal past president Nicola Marco Sforza come responsabile scientifico e in qualità di consigliere nazionale FISM e da Bruno Oliva, e che vede come relatori Raffaele Cavalcanti per SIdP e il Dott. Bruno Oliva Segretario culturale nazionale ANDI.
"È molto importante affidarsi a studi e operatori iscritti all'albo in strutture adeguate", ricorda Sforza, che sviluppino trattamenti che, nel caso della terapia della parodontite, siano basati sulle linee guida internazionali adattate da SIdP e adottate in Italia come Linee Guida Ministeriali. Fortunatamente - sottolinea - il livello di preparazione degli odontoiatri italiani è mediamente elevato e ciò garantisce qualità e sicurezza delle cure per il paziente".
La sicurezza deve essere un principio guida sempre, spiega Cavalcanti, ricordando il Progetto Chirurgia della SIdP, prima Società odontoiatrica al mondo ad aver stilato già nel 2014 una check-list di sala operatoria adattata alla chirurgia orale, aggiornata successivamente con 41 i punti "critici" da controllare prima, durante e dopo l'operazione affinché i pazienti vengano curati al meglio e i rischi siano ridotti al minimo. La nuova check-list prevede per esempio domande che approfondiscono le valutazioni nella fase di programmazione dell'intervento, che è particolarmente importante per compiere le scelte più adeguate a seconda dei fattori di rischio pregressi del paziente, in termini di selezione di biomateriali il cui impiego trovi supporto nella letteratura scientifica oltre che nella semplice certificazione europea, di anestesia, di competenze presenti in studio e così limitare i possibili errori e complicanze dell'intervento. Ad esempio, precisa Cavalcanti, un paziente che parta già da una condizione di rischio legata a patologie come diabete o problemi cardiovascolari, dovrà essere trattato in condizioni di sicurezza molto elevate che gli odontoiatri italiani, seguendo un percorso finalizzato alla qualità delle cure, sono in grado di garantire.
Nel villaggio della salute, che vede coinvolte tutte le società affiliate a FISM, dalla nefrologia alla diabetologia, dagli ortopedici alla medicina interna, con l'obiettivo comune di incontrare la popolazione, la SIdP affronta il tema della prevenzione delle malattie del cavo orale, in particolare la parodontite, sottolineandone il ruolo come fattore di rischio di tante malattie sistemiche, dal diabete alle patologie cardiovascolari. Con l'utilizzo di un questionario con poche domande, gli esperti SIdP presenti in loco si dedicheranno a screening della presenza di malattie gengivali, fornendo anche consigli di igiene orale; viene anche distribuito un flyer contenente varie informazioni tra cui il QR code di una app ("gengiveinforma") che in 3 minuti consente di calcolare il proprio rischio di parodontite, rimandando naturalmente a una visita specialistica se necessario.
"E non è tutto, grazie alla sinergia con Fondazione ANDI e ANDI Nazionale è possibile creare una task force di colleghi per ulteriori attività di screening - conclude Sforza - all'interno di una odontoambulanza con 2 unità operative, messa a disposizione da ANDI, e con una grande ricaduta in termini di prevenzione e diagnosi precoce verso le malattie del cavo orale come carie, malattie gengivali e cancro orale".
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