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I sandali Birkenstock non sono un'opera d'arte, l'azienda tedesca perde la causa sui diritti d'autore

I sandali Birkenstock non sono un'opera d'arte, l'azienda tedesca perde la causa sui diritti d'autore

Non perseguibile chi realizza scarpe simili

BERLINO, 21 febbraio 2025, 10:22

Redazione ANSA

ANSACheck
Birkenstock perde la causa su diritti d 'autore © ANSA/AFP

Birkenstock perde la causa su diritti d 'autore © ANSA/AFP

Potrebbero essere le calzature trendy preferite dalle star di Hollywood e dalle pop star, ma i sandali Birkenstock non sono opere d'arte, come ha stabilito il 20 febbraio la massima corte tedesca. Il produttore tedesco di sandali aveva chiesto una sentenza secondo cui le sue calzature, note per le suole in sughero e lattice, potevano essere classificate come opere d'arte e quindi garantivano una forte protezione del copyright. L'azienda, i cui sandali si sono trasformati nel corso degli anni da calzature poco glamour ad ambiti articoli di moda, voleva impedire a tre dei suoi concorrenti di vendere prodotti simili.
Voleva che i prodotti del trio - i rivenditori tedeschi Tchibo e shoe.com, nonché il rivenditore danese Bestseller - fossero ritirati dagli scaffali e distrutti. Ma la Corte federale di giustizia di Karlsruhe si è schierata con la sentenza di un tribunale di grado inferiore, stabilendo che i sandali Birkenstock non possono essere considerati "opere d'arte applicata protette da copyright". "Affinché la protezione del copyright possa essere applicata, deve esserci un livello di design tale che il prodotto mostri una certa individualità", ha affermato la corte.
Il processo ha avuto un lungo corso: in primo grado il tribunale di Colonia aveva riconosciuto i sandali come coperti dal diritto d'autore e condannato le aziende produttrici delle copie.    Sentenza ribaltata in appello, dove la Birkestock si era vista negata la sua richiesta di tutela dei sandali come opera dell'ingegno da tutelare.
    Quest'ultima decisione era stata impugnata da Birkestock ma è stata confermata dalla corte federale di Cassazione.
    L'azienda tedesca ha annunciato di voler intentare cause simili anche in altri Paesi - l'Italia, la Francia e l'Olanda - e di voler ricorrere anche alla Corte di giustizia dell'Ue: la tutela del diritto d'autore sarebbe estremamente diversificata tra gli Stati membri e Birkenstock ritiene di avere buone possibilità in altre giurisdizioni e che la Corte di giustizia potrebbe stabilire una normativa più stringente.
"L'artigianato puro che utilizza elementi di design formale" non era sufficiente, ha affermato la corte, chiudendo una saga legale iniziata nel maggio 2023. Nonostante la sentenza, Birkenstock si è difeso portando il caso. "Vogliamo garantire che gli imitatori non possano più fare soldi a spese del nostro marchio", ha detto il portavoce dell'azienda Jochen Gutzy.
Fondata nel 1774 in una piccola comunità nel sud-ovest della Germania come azienda focalizzata sulla produzione di calzature ortopediche, Birkenstock è diventata un colosso mondiale delle calzature. I suoi sandali sono popolari tra i VIP, con le cantanti Katy Perry e Britney Spears che li hanno indossati negli ultimi anni. Sono apparsi anche nel film di successo del 2023 "Barbie" quando l'attrice Margot Robbie ha scambiato i tacchi alti con un paio rosa.
Nel 2021 la famiglia Birkenstock ha venduto la sua quota di maggioranza nel gruppo alla società azionaria collegata a LVMH L Catterton e al fondo di partecipazione familiare del miliardario francese Bernard Arnault Financiere Agache. Ha lanciato un’offerta pubblica internazionale alla Borsa di New York nel 2023.

Un'azienda familiare italiana vince sul gruppo del lusso

La sentenza della Corte Federale Tedesca ha dichiarato nullo il tentativo di Birkenstock di registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica e questo rientra in un lungo procedimento di difesa che ha dei riflessi anche in Italia.
Nel mese di agosto 2015 la Birkenstock ha citato presso il tribunale di Milano Rafting Goldstar, azienda familiare italiana, per aver contraffatto un suo marchio d’impresa, il disegno del battistrada della suola dei loro sandali. La Corte di Giustizia Europea nel settembre 2018 ha dichiarato tale marchio privo di distinzione. La Birkenstock ha proseguito le cause a livello nazionale. Nel marzo 2018 il tribunale del Benelux ha confermato la decisione della Corte Europea. Nel maggio 2024 la Corte di giustizia Federale Tedesca ha confermato la decisione della Corte Europea. Nel gennaio 2025 la Corte di Appello di Parigi ha confermato la decisione della Corte Europea, anch’essa dichiarando nullo il tentativo di registrare il disegno della suola come marchio di fabbrica e dando nuovamente ragione a Rafting Goldstar. Del 20 febbraio la sentenza della Corte Federale Tedesca. Ora si è in attesa anche del giudizio del Tribunale di secondo grado Italiano.

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