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Bimbo ucraino operato all'esofago al Santobono di Napoli

Bimbo ucraino operato all'esofago al Santobono di Napoli

Giunto in città con la mamma grazie ad un corridoio umanitario

NAPOLI, 06 luglio 2022, 12:18

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un intervento di esofago-colon plastica è stato eseguito su un piccolo paziente di 5 anni arrivato a Napoli dall'Ucraina. La delicata operazione è stata eseguita dall'equipe del dottor Giovanni Gaglione, direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia pediatrica dell'Aorn Santobono-Pausilipon Il piccolo paziente, è arrivato presso il polo pediatrico di Napoli dall'ospedale di Mariupol grazie a un corridoio umanitario.
    È affetto, dalla nascita, da atresia dell'esofago, una patologia congenita rara che provoca una malformazione dell'apparato digerente superiore che impedisce il passaggio di qualsiasi sostanza dalla bocca allo stomaco e che comporta, tra l'altro, il rischio di inalazione di saliva nelle vie respiratorie. Dalla nascita, infatti, è alimentato esclusivamente con un sondino che, attraverso una stomia addominale, porta direttamente nello stomaco.
    "L'intervento è sta-to lungo ed estremamente delicato ma, in assenza di complicazioni, consentirà al bimbo di avere una vita normale e, dopo una adeguata riabilitazione, di iniziare finalmente a man-giare cibi solidi", spiega Gaglione.
    "Il piccolo già in passato era stato sottoposto a un intervento chirurgico che, purtroppo, non era risultato risolutivo e sarebbe dovuto essere operato nuovamente in Ucraina, quando è esploso il conflitto. Grazie alle associazioni attive sul territorio è stato possibile il suo trasferimento e, immediatamente, è stato preso in carico dal nostro personale. Ad accompagnarlo in questo delicato percorso c'è la mamma, ospitata presso gli alloggi della Fondazione Santobono-Pausilipon" spiega Rodolfo Conenna, direttore generale dell'Aorn Santobono-Pausilipon.
    "In questi mesi, su impulso della Regione Campania e del presidente De Luca, abbiamo assistito circa un centinaio di piccoli profughi arrivati da noi con mezzi di fortuna e abbiamo aderito ai corridoi umanitari per assicurare continuità assistenziale a pazienti affetti da patologie oncologiche o croniche" conclude Conenna.
   

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