Un cinquantenne profugo ucraino con patologie oncologiche è stato preso in carico dall'Azienda ospedaliera "San Giuseppe Moscati".
In fuga dalla guerra, era stato costretto ad interrompere le terapie.
Su segnalazione
della Comunità Evangelica di Avellino, che ha accolto l'uomo e
la sua famiglia, il direttore di oncologia medica, Cesare
Gridelli, e la responsabile della terapia del dolore
dell'ospedale avellinese, Tiziana Tirri, hanno accelerato l'iter
per l'assegnazione del medico di famiglia dopo il rilascio
dell'attribuzione del codice Stp (Straniero temporaneamente
presente) e somministrato il farmaco salva vita al paziente.
"L'azienda - ha sottolineato il Dg Renato Pizzuti- è a
disposizione per farsi carico di altri profughi oncologici e
farà la sua parte per dare un concreto contributo alle persone
malate provenienti dall'Ucraina".
Il "Moscati" ha messo a disposizione delle associazioni di
volontariato e di quanti impegnati sul fronte della solidarietà
due linee telefoniche per le segnalazioni di profughi che
necessitano di cure oncologiche.
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