Un luogo simbolo come Castel
Volturno (Caserta) è stato scelto dalla Questura di Caserta per
la Festa della Polizia di Stato, che compie 173 anni. Un luogo
spesso noto più per le gravi e annose situazioni di degrado
sociale ed economico, ma che è testimonianza reale di inclusione
e multiculturalità, come dimostrano le storie umane valorizzate
e raccontate oggi dalla Polizia di Stato, dalla famosa squadra
di basket della Tam Tam al talento della cantante Ste, dalla
vicenda di Mamadou, il migrante che con il suo viaggio ha
ispirato il film di Matteo Garrone "Io Capitano", all'orchestra
multietnica intitolata a Giovambattista Cutolo, Giogiò per
tutti, il giovane musicista ucciso a Napoli nell'estate del
2023.
Mamadou Kouassi, già noto al grande pubblico, oggi
Vicepresidente del "Movimento migranti e rifugiati" di Caserta,
ha raccontato il drammatico viaggio duranto oltre tre anni dalla
Costa d'Avorio all'Italia, auspicando che "i tanti migranti che
vivono qui da anni e i tanti figli di migranti nati qui e ormai
italiani di fatto, possano avere presto la cittadinanza",
spiegando che "l'Italia è ormai cambiata, è multiculturale, e
questo cambiamento non si può fermare", e ringraziando la
Questura e la Polizia per "la vicinanza e la sensibilità
mostrate"; Mamadou ha poi annunciato una manifestazione a
Caserta per il 24 maggio "in cui chiederemo più diritti e
stabilità".
La cantante Ste, nome d'arte di Stephani Ojemba, nata in
Nigeria nel 1996 ma trasferitasi dopo pochi mesi con la madre in
Italia, a Castel Volturno, spopola sui social e sogna Sanremo
con canzoni cantate in napoletano e vive sempre nel comune
casertano, al Villaggio Coppola. "Grazie per avermi invitato
qui, la musica abbatte tutte le barriere e mi sta facendo
sognare e girare tutta l'Italia, ma il mio cuore è sempre a
Castel Volturno, qui ci sono tanti talenti, scrittori e
musicisti, che spero abbiano le stesse opportunità che sto
avendo io".
Presente in platea anche Max Antonelli, coach della Tam Tam
Basket, e tanti ragazzi cresciuti cestisticamente e umanamente
con lui. E' stato poi toccato il tema del bullismo, con l'attore
Luigi Smimmo dell'associazione culturale "Ali della mente", che
ha interpretato il monologo "o' guapp 'e cartone".
A chiudere la mattinata di festa l'orchestra dell'Istituto
comprensivo Villaggio Coppola, che è stata intitolata a
Giovambattista Cutolo. Commovente il messaggio scritto dalla
madre di Giogiò, Daniela De Stefano, e letto durante la
cerimonia: "quando mi è stato detto che volevano dedicare
un'orchestra a mio figlio in un luogo di frontiera come Castel
Volturno, sono stata molto felice, e sono subito accorsa. Ho
visto ragazzi piccoli con gli strumenti in mano e tanta
passione. Giogiò farà di tutto per voi, e lo sta già facendo.
Spero di vedervi un giorno in grandi teatri italiani e
stranieri". Tra gli strumenti anche il corno francese che Giogiò
suonava, e che è stato regalato all'orchestra dalla Regione; a
suonarlo il piccolo Kevin, che sul palco, emozionato, dice di
voler "ricordare a tutti l'amore che Giogiò aveva per questo
strumento". E' proprio l'orchestra dei piccoli a chiudere con
l'inno nazionale una mattinata di gioia e partecipazione.
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