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Libera, in Campania 186 enti coinvolti in riutilizzo

Libera, in Campania 186 enti coinvolti in riutilizzo

Beni confiscati, un incremento rispetto allo scorso anno

NAPOLI, 08 aprile 2025, 15:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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In Campania il numero delle realtà del Terzo Settore impegnate nella gestione dei beni confiscati è in crescita. E' quanto emerge dalla presentazione dell'edizione 2025 di 'Raccontiamo il Bene'' il rapporto annuale di Libera sul riutilizzo sociale dei beni confiscati di cui si è discusso questa mattina, nell'Aula don Peppe Diana del Consiglio regionale della Campania. Attualmente sono 186 i soggetti coinvolti, distribuiti in 59 Comuni, con un incremento rispetto allo scorso anno, quando erano 170 in 56 Comuni. Questo dato conferma la Campania tra le regioni più attive sul fronte del riutilizzo sociale, seconda solo alla Sicilia. A livello nazionale, il censimento di quest'anno ha registrato 1.132 realtà impegnate nel recupero di beni in 398 Comuni, un dato in crescita rispetto ai 1.065 soggetti censiti nel 2024 in 383 Comuni.
    Riccardo Christian Falcone, responsabile del settore beni confiscati di Libera Campania, parla di una fotografia "sicuramente incoraggiante" che ne viene fuori e sui dati dice "Sono 1.132, in 18 regioni su 20, in quasi 400 Comuni italiani, i soggetti del Terzo Settore che gestiscono beni confiscati e ogni giorno restituiscono concretamente alla collettività questi luoghi. In oltre il 56% dei casi si occupano di attività che hanno a che fare con la macroarea del welfare e delle politiche sociali. Quindi, davvero si tratta di luoghi in cui ci si prende cura di chi fa più fatica". Per Falcone i numeri "sono in crescita rispetto alla mappatura dello scorso anno" e aggiunge "Certo, questo non significa che non ci siano ancora criticità, problemi e nodi da sciogliere ma noi continuiamo a dire che la normativa in materia di sequestro, confisca e riutilizzo sociale dei beni confiscai è una normativa che funziona e che il mondo ci copia".
    "Di recente l'Ue ha emanato una nuova direttiva che prende a modello proprio la legislazione italiana. C'è bisogno di impegnarsi tutti insieme, senza fughe in avanti, per salvaguardare, tutelare e migliorare questa normativa e soprattutto c'è bisogno di evitare di utilizzare le criticità come motivo per scardinare l'intero sistema delle misure di prevenzione. Questo è un rischio possibile, che abbiamo ben presente soprattutto in questa fase storica e rispetto al quale diremo sempre, con chiarezza, che queste norme, che sono costate la vita a Pio La Torre e che hanno coinvolto 1 milione e 200mila cittadini, non si possono toccare". L' indagine 'Raccontiamo il bene' è stata presentata insieme a 'La linea Libera' quali strumenti per la lotta alle camorre promosse nell'ambito delle attività di sensibilizzazione e contrasto alle mafie.
    All'evento sono intervenuti: il presidente del Consiglio Regionale della Campania Gennaro Oliviero, Mariano Di Palma referente regionale Libera Campania, Maria José Fava direzione nazionale Libera - Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Luigi Cuomo presidente Associazione SOS Impresa Rete per la Legalità, Roberta Gaeta consigliera regionale della Campania e componente della commissione antimafia e beni confiscati. (ANSA)

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