Lui, Nicola Del Bello, è chirurgo,
docente universitario e primario, l'interlocutore di rango è
Giuseppe Prezzolini, intellettuale del primo Novecento,
scrittore e direttore durante il fascismo della Casa di Cultura
italiana alla Columbia University di New York. È la storia di un
rapporto di due personalità molto diverse che si sviluppa prima
nei numerosi incontri a Vietri sul Mare (Salerno), dove nel '62
Prezzolini si era stabilito appena rientrato dagli Stati Uniti
e, successivamente, attraverso una fitta corrispondenza, quando
il fondatore della storica rivista "La Voce" si trasferisce a
Lugano fino alla morte nel 1982, da centenario. Quel carteggio,
memoria di un quarto di secolo, attualmente custodito
nell'Archivio Prezzolini della Biblioteca cantonale della città
svizzera, è oggi un libro: "Il medico e il Professore. Nicola
Del Bello e Giuseppe
Prezzolini, storia di un'amicizia con lettere" (Edizioni di
Storia e Letteratura, Roma, 2024) del quale si discuterà domani
in un incontro a Torre del Greco (Napoli).
. Discutono animatamente i due amici, perché tali
diventeranno dopo qualche anno, grazie a Prezzolini che a Del
Bello scrive: "Diamoci del tu; è tanto tempo che litighiamo".
Non litigano in senso stretto ma contrappongono le loro tesi
dove lo scrittore con intuibile maggior convinzione da' filo da
torcere all'interlocutore napoletano. Parlano e si confrontano
sull'esistenza di Dio, sul Caso che governa il mondo, sulla
situazione ambientale, entrambi si esprimono dal proprio punto
di vista su temi di attualità che spaziano dalla televisione a
Leopardi, a Moravia, a Pasolini, ai giornali specchio della
borghesia. Uno spaccato dell'Italia e non solo che, per nulla
scalfito dal tempo, tutt'ora rivela la disarmante
contemporaneità degli argomenti trattati.
Al volume, già presentato alla Feltrinelli di Napoli e alla
Casa delle
Letterature di Roma, è dedicata la serata letteraria in
programma domani, 18 marzo, alle 18,30, nel Circolo nautico di
Torre Del Greco (Fronte della
Spiaggia 40), con il coordinamento di Stella Cervasio in dialogo
con i curatori, Giuseppe Del Bello (figlio di Nicola) ed Ernesto
Di Cianni. La lettura di alcuni brani dell'epistolario è
affidato alla voce di Francesco Ferrari e Riccardo Satta Flores.
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