I conflitti internazionali, l'intelligenza artificiale ma anche il futuro delle città, il ruolo delle Regioni, le riforme necessarie per innovare, il futuro del paese.
C'è tutto questo al centro del festival del
quotidiano La Repubblica, 'La Repubblica delle Idee', che da
oggi a domenica rende Napoli protagonista prima di tornare a
giugno nella sede tradizionale di Bologna.
Stasera il via, al teatro Politeama (da domani tutto si
sposta a Palazzo Reale) con il governatore della Campania
Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il
direttore di Repubblica Maurizio Molinari, il responsabile della
redazione napoletana Ottavio Ragone.
"Abbiano fortemente voluto
questo appuntamento perché quando si parla di Mediterraneo,
cambiamento e futuro si deve parlare anche di Napoli", ha detto
Manfredi. "Non possiamo dimenticare le grandi difficoltà del
mondo geopolitico, quello che sta succedendo alle nostre porte.
C'è la necessità di capire tale complessità e di aprire nuovi
canali di dialogo e Napoli è una città che ha sempre vissuto la
diversità come un valore. Questo è un grande patrimonio che noi
dobbiamo mettere a disposizione di un mondo che ha perso il
valore del dialogo".
"In una stagione di conflitti e di elezioni in Europa ci
dobbiamo chiedere come rendere le nostre società più coese.
Napoli è una grande metropoli che ha una ricetta di resilienza
interna e può essere un grande laboratorio di una sfida che è
quella della lotta alle diseguaglianze", ha sottolineato
Molinari. "Le città possono essere un grande laboratorio di
innovazione per le Nazioni che sono in difficoltà perché
disgregate. Il polmone umano viene dalle città perché l'Europa
nasce dalle città, le nazioni sono venute dopo".
"Tutto quello che nasce e si muove a Napoli e in Campania -
ha aggiunto De Luca - diventa folclore e questo è
insopportabile, questa è una occasione per fare una operazione
verità. Napoli è la città del pensiero, dell'umanesimo profondo.
Il Sud è stato cancellato dalle politiche del Governo, una
sconfitta, qui stiamo spaccando l'Italia. La questione
fondamentale è questa, come ci rapportiamo ai tempi che
arrivano, è in discussione la democrazia, la globalizzazione, il
tema della transizione ecologica, e quello della pace. Sono
rimasto sconvolto dalla tragedia di Gaza e dal fatto che
l'Occidente arriva sempre in ritardo. L'Occidente deve ritrovare
il filo di una sua coerenza".
Due sono le tracce di questa tre giorni: restituire il
Mediterraneo alla sua più profonda vocazione europea e
promuovere analisi e confronti sulle sfide cruciali cui è
chiamato il Vecchio Continente. Trentanove gli appuntamenti tra
dibattiti, interviste e spettacoli; più di 70 gli ospiti con
artisti, leader politici e protagonisti dell'impegno civile.
Stasera primo appuntamento, alla presenza tra gli altri anche
dell'ex presidente della Camera, Roberto Fico, al Teatro
Politeama con "L'Italia secondo Eugenio. Cronache di fine
millennio", spettacolo di e con Stefano Massini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA