Dalla Sicilia Carmen Consoli trae
ispirazione per alcuni tra i suoi progetti più ambiziosi e
innovativi: lo scorso 15 luglio 2023 al Teatro Greco di
Siracusa, per la realizzazione del concerto-evento "Terra ca nun
senti", ha costituito la prima Orchestra Popolare Siciliana, con
la quale ha portato sul palco non soltanto alcuni strumenti
della loro tradizione musicale con il relativo repertorio, ma
anche l'eredità e il ricordo di grandi personaggi della storia
sociale e culturale italiana, suoi conterranei. Ora quel
concerto trova una nuova, affascinante dimora: l'Anfiteatro
Romano nel Parco Archeologico di Pompei, dove il prossimo 8
giugno tornerà la magia di quell'evento. E presto diventerà un
tour mondiale destinato a illuminare e farsi illuminare da altri
spazi carichi di storia e bellezza.
A Pompei con Consoli sul palco ci saranno molti dei musicisti
coinvolti nell'Orchestra Popolare a Siracusa: Gemino Calà flauti
etnici, Valentina Ferraiuolo al tamburo a cornice e percussioni,
Marco Siniscalco al basso e contrabbasso, Puccio Panettieri alla
batteria, Adriano Murania al violino e chitarra acustica e
l'inseparabile Massimo Roccaforte alle chitarre e mandolino.
Oltre a Carmen alla chitarra, voce, arrangiamenti, direzione
artistica. Saranno con loro anche Donatella Finocchiaro, attrice
appassionata, che già a Siracusa ha dato voce ad alcuni testi
che guidavano il racconto della serata sottolineando ora
poeticamente, ora ironicamente, ora drammaticamente i temi
toccati dalle canzoni in scaletta, e Giovanni Impastato, che ha
letto un toccante ricordo del fratello Peppino.
Come per l'evento al teatro greco di Siracusa, anche il
concerto all'Anfiteatro Romano di Pompei, all'interno del Parco
Archeologico, trarrà tanta suggestione dal luogo stesso che lo
ospita: uno dei più grandi nel suo genere, costruito intorno al
70 a.C. e sepolto dalla terribile eruzione del 79 dC,
l'Anfiteatro Romano di Pompei è uno degli edifici del suo genere
meglio conservati al mondo ed insieme il più antico. Fu eretto
in un'area periferica dell'antica Pompei, proprio per facilitare
il movimento del gran numero di spettatori che allora come ora è
destinato ad accogliere.
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