Il piano di gestione forestale di
mitigazione del rischio idrogeologico e riqualificazione
naturalistica sul Monte Epomeo a Ischia entra da oggi nella fase
attuativa, con la redazione dello studio di fattibilità. Il
commissario straordinario, Giovanni Legnini, il comandante delle
Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri
(Cufa), generale di corpo d'Armata Andrea Rispoli e il direttore
del Dipartimento di Agraria (Dia) dell'Università di Napoli
Federico II, prof. Danilo Ercolini hanno firmato stamattina
l'accordo di collaborazione che segna il primo concreto passo
per la realizzazione del programma di riassetto agroforestale
previsto nel più ampio piano degli interventi strutturali della
mitigazione del rischio idrogeologico a Casamicciola, approvato
dal commissario Legnini il 31 maggio scorso.
Il progetto, da circa un milione di euro, si propone, a
partire dalla zona della cortina di monte sull'Epomeo, da una
parte di ridurre la massa arborea, che insiste su uno strato di
terreno di spessore limitato e dall'altra la sostituzione con
arbusti autoctoni. A tal fine saranno realizzati studi e
rilevamenti tecno-scientifici che consentiranno di acquisire una
conoscenza approfondita del territorio e del patrimonio boschivo
esistente. I dati raccolti serviranno, poi, a definire un
preciso piano di riassetto vegetativo sul Monte Epomeo,
individuando non solo le aree maggiormente a rischio, ma anche
le strategie di intervento.
L'intento è duplice: operare un vero e proprio restauro
ecologico delle aree danneggiate dalla frana e ridurre il
rischio di sradicamento e ribaltamento degli alberi in caso di
eventi franosi di tipo valanghivo.
"Si tratta di un intervento - ha commentato il commissario
per la ricostruzione post sisma e post frana, Giovanni Legnini -
già ricompreso nel piano di mitigazione del rischio
idrogeologico, che raccoglie le istanze dei cittadini, dei
sindaci e della comunità scientifica ed è finalizzato a
garantire maggiore sicurezza del territorio attraverso il piano
di gestione delle specie arboree e la riqualificazione
naturalistica dei territori a rischio idrogeologico".
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