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Premio Prolo a Mamadou Kouassi, protagonista di Io Capitano

Premio Prolo a Mamadou Kouassi, protagonista di Io Capitano

La consegna a Torino per il mediatore culturale ivoriano

TORINO, 10 dicembre 2023, 13:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Mediatore culturale, ivoriano fuggito nel 2001 in Ghana per la guerra civile, Mamadou Kouassi Pli Adama, ora 40 anni, nel 2007 era sbarcato a Lampedusa, e ora riceve il Premio Prolo 2023, dedicato alla fondatrice del Museo nazionale di cinema di Torino, Maria Adriana Prolo, alla 22/a edizione. È lui infatti, con la sua storia di riscatto, ad avere ispirato Matteo Garrone per il film che sta riempiendo le sale Capitano, designato dall'Italia per la corsa all'Oscar per il miglior film internazionale, collaborando pure alla sceneggiatura. A Kouassi, attivista del Centro sociale ex Canapificio e del Movimento migranti e rifugiati di Caserta, il premio verrà consegnato il 10 dicembre a Torino e dopo la cerimonia sarà proiettata la pellicola (Italia/Belgio, 2023, 121'), nella Giornata mondiale dei Diritti umani.
    "Siamo molto contenti di questa scelta non solo per il legame col cinema, ma per la comunità di persone che Kouassi rappresenta" hanno commentato Valentina Noya e Vittorio Sclaverani, vicepresidente e presidente dell'Amnc, l'Associazione Museo nazionale del cinema, che nel 2023 compie settant'anni. "L'arte, attraverso opere di narrativa, film e spettacoli, ci aiuta a rielaborare episodi di violazione dei diritti umani - ha aggiunto Alba Bonetti, presidente di Amnesty International Italia -, suscitando empatia e toccandoci il cuore, come è riuscito a Garrone con la vicenda drammatica di Kouassi". "Sono felice che alla celebrazione della Giornata mondiale dei Diritti umani - dichiara il regista Davide Ferrario, presidente onorario dell'Amnc - l'associazione abbia invitato Kouassi. Viene da Caserta ed è proprio lì che andai, tra il 2010 e il 2011, a cercare supporto per le riprese di un pezzo di "Piazza Garibaldi". Koussi a Caserta arrivò dopo tre anni e quaranta giorni di prigionia in Ghana, imbarcandosi per l'Italia e anni di lavoro nei campi di pomodoro pugliesi, negli aranceti di Rosarno, nelle distese di tabacco nel Casertano, pagato pochi euro l'ora. Nel suo percorso ha incontrato anche il Piemonte, dalle campagne del Cuneese fino all'alta Val di Susa.
   
   

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