Il teologo don Nicola Bux in una
intervista al "Roma" lancia l'allarme su un possibile scisma
nella Chiesa cattolica per le posizioni espresse dal Sinodo
della Chiesa tedesca. Don Bux, già stretto collaboratore di Papa
Benedetto XVI, afferma che "l' incendio, dalla Germania si è
propagato alle Fiandre, e anche la Francia non si sottrae, come
alcuni sacerdoti del Nord. Purtroppo - aggiunge - quando
avvengono queste divisioni poi non ci si riunisce più, come è
successo con Lutero".
Quanto alla guerra in Ucraina, il teologo afferma che "la
Chiesa non dovrebbe limitarsi a chiedere una tregua, ma dovrebbe
lavorare a ricostruire il rapporto tra le Comunità, prima che
tra gli Stati, sulla linea di quanto fece Giovanni Paolo II nel
1980 con la proclamazione dei Santi Cirillo e Metodio patroni d'
Europa per includere il mondo slavo nell' Occidente".
Riguardo alla presenza di alcuni "cattolici identitari" nel
Governo Meloni ed in importanti incarichi politici, per don Bux
è "un segnale interessante". "I cattolici che entrano in
politica, però - aggiunge - possono incidere solo se sono in
grado di tradurre nel concreto le loro categorie culturali".
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