Con un incontro dedicato in
particolar modo a 'tutte le donne ostaggio della guerra'
l'Università Parthenope ha celebrato la giornata dell'8 marzo.
Un momento di riflessione, promosso dal CUG di Ateneo, per
mettere in relazione esperienze e voci delle donne che ogni
giorno si mettono in gioco per difendersi o per aiutare coloro
che sono più deboli a difendersi.
"Le figlie, le madri, le compagne che lottano per la loro
libertà e la dignità sono le protagoniste del nostro incontro -
ha sottolineato la prof Rosaria Giampetraglia, presidente CUG
Parthenope - in questo momento tante donne hanno il coraggio di
lasciare i propri uomini alla frontiera dell'Ucraina per salvare
i loro figli o resistono per assicurare un futuro migliore ai
loro bambini". Ed a tal proposito la presidente dell'Unicef
Campania Emilia Narciso, con voce emozionata, ha ricordato il
video della bambina che ha cantato nel rifugio antiaereo di Kiev
durante un allarme bomba.
L'incontro - moderato dalla prof Antonella Cunti - ha posto
l'accento sui diritti delle donne, che sono sicuramente
formalmente riconosciuti - l'Italia infatti è uno dei paesi in
cui la cultura giuridica è più diffusa - ma si deve ancora
lavorare molto sulla cultura di genere.
Per l'assessore alla Legalità del Comune di Napoli Antonio De
Iesu "dobbiamo abituare i bambini già dalle scuole elementari al
rapporto paritario tra uomo e donna, una educazione che deve
durare nel tempo' ed ha concluso invitando i ragazzi a scaricare
l'app della Polizia di Stato 'Youpol' che permette ad ognuno di
segnalare atti di violenza domestica e di bullismo, anche in
forma anonima che arrivano direttamente in Questura.
La giornata si è conclusa con le analisi del fenomeno della
violenza di genere da parte dei professori Valentina Grassi
della Parthenope, Palma Menna della Lumsa di Roma e Stefano
Maltese della Federico II.
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