Si è aperto nella sede di Parmalat
a Piana di Monte Verna, in provincia di Caserta, il tavolo di
confronto con gli allevatori, richiesto da Coldiretti Campania
per affrontare la crisi che sta colpendo la produzione di latte
bovino. All'incontro con Gabriele Orzi, dirigente e responsabile
acquisti di Parmalat Italia SpA, hanno partecipato il direttore
regionale di Coldiretti, Salvatore Loffreda, il presidente di
Coldiretti Caserta, Manuel Lombardi, e i direttori delle
federazioni di Caserta e Benevento, Giuseppe Miselli e Gerardo
Dell'Orto. Il confronto si è concentrato sia sull'urgenza di un
riconoscimento agli allevatori di aumenti sul prezzo del latte,
sia sulla necessità di una nuova modalità di contratti di
filiera - alla luce anche della trattativa di Coldiretti in
corso al Mipaaf - che punti a contrastare le pratiche sleali e a
prevedere un bilanciamento automatico dei costi di produzione.
È un primo segnale importante di apertura - commenta Coldiretti
Campania - verso un sistema indicizzato del prezzo latte che
tenga conto anche dei costi. Parmalat ha riconosciuto lo stato
di sofferenza degli allevatori, garantendo la disponibilità a
trovare una soluzione a breve termine e a condividere una
strategia di lungo periodo. È evidente la consapevolezza che
senza interventi correttivi rischia di saltare tutta la filiera
del latte di qualità che finisce sulle tavole dei consumatori.
Il latte agli allevatori - spiega Coldiretti Campania - non deve
essere pagato sotto i costi di produzione, considerato che gli
aumenti vanno dal +70% per l'energia con picchi del 110% al +40%
per i mangimi. Ismea ha calcolato che il costo medio di
produzione del latte risulterebbe pari a 46 centesimi/litro.
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