''Da oggi pomeriggio tutta la
medicina generale è in rivoluzione. Noi facciamo i medici, non
gli impiegati. Da stamattina siamo subissati di telefonate e
messaggi di pazienti che chiedono di essere prenotati sulla
piattaforma, ma non è nostro compito''. Così Silvestro Scotti,
segretario generale FIMMG, in relazione alla nota della Regione
Campania che annuncia l'avvio della campagna vaccinale per i
pazienti fragili e che prevede da mercoledì 17 marzo che i
medici di medicina generale inseriscano sulla piattaforma
telematica della Regione le adesioni alla campagna dedicata,
come da protocollo del Ministero, ai pazienti di elevata
fragilità. ''Come medici non abbiamo ricevuto alcuna indicazione
rispetto a che cosa fare - prosegue Scotti, che è anche
presidente dell'Ordine dei medici di Napoli - non abbiamo
accesso alla piattaforma, se così fosse avremmo dovuto ricevere
una password di accesso. Questi annunci mediatici creano solo
tanta confusione nella popolazione e nei nostri pazienti''.
Ci sono stati pazienti over 70 che hanno chiesto ai loro
medici se dopo essersi registrati sulla piattaforma loro
dedicata devono nuovamente essere inseriti perché considerati
''fragili''. Confusione che si aggiunge a confusione perché -
riferisce Scotti - ''chiunque ha una patologia ci sta chiedendo
se rientra nei fragili. Stanno chiamando anche pazienti che
hanno l'ipertensione''. Da Scotti l'auspicio che la
comunicazione della Regione Campania ''sia stata fraintesa.
Sarebbe infatti cosa diversa se ai medici di famiglia fosse
chiesto di fornire alle Asl gli elenchi dei loro pazienti
fragili''.
L'apertura della piattaforma inoltre - evidenzia il leader
della FIMMG - ''si scontra anche con le dosi di vaccino a
disposizione. Abbiamo ancora pazienti ultraottantenni che
aspettano di essere chiamati ed è stata sospeso anche l'uso di
AstraZeneca''. E dalla FIMMG Napoli, Luigi Sparano dice:
''L'apertura della piattaforma può essere un tentativo da parte
della Regione di conoscere in modo anticipatorio la
quantificazione dei fragili ma non c'è alcun vincolo dettato
nell'accordo firmato in cui è previsto che i medici di medicina
generale possono fare i vaccini negli studi o nei centri
vaccinali''.
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