"Due linee di ricerca
apparentemente lontane tra loro ma in realtà strettamente
connesse: da un lato l'indagine sulla capacità dei corpi
intermedi di rinnovare e ripensare la partecipazione collettiva
alla vita sociale e alla promozione dei valori condivisi;
dall'altro l'approfondimento sulla capacità di un territorio e
di una comunità locale di essere soggetto collettivo di
attrazione e di promozione territoriale". Sono stati questi i
temi dell'evento organizzato dalla Camera di Commercio di
Cosenza al Cnel.
"La scelta del Cnel non è stata casuale - afferma il presidente
dell'ente camerale Klaus Algieri - così come non è stata casuale
la decisione di presentare nella stessa occasione il report
'Destinazione Cosenza' e il libro curato da Bassanini, Treu e
Vittadini, un lavoro di ricerca realizzato da alcuni dei più
autorevoli esperti italiani, che propone una mappatura inedita
delle comunità intermedie, per capirne l'identità, il ruolo e le
prospettive in un'epoca di radicali trasformazioni come quella
che stiamo vivendo".
"Dalla ricerca condotta dal Censis, infatti - prosegue Algieri -
si ricava proprio quella capacità dei corpi intermedi di
'guardare dentro', di valorizzare le risorse esistenti nel
territorio, di offrire una prospettiva e una visione intorno
alle quali far convergere le attese e le aspettative di chi è
impegnato nell'attività d'impresa, di chi lavora, di chi
accompagna i processi di superamento delle disuguaglianze. Si
tratta di un'azione da condurre lungo i due versanti della
crescita e del contenimento dei rischi sociali, che si traduce
in una partecipazione alla progettazione delle politiche
pubbliche locali che nessun processo di disintermediazione è in
grado di sostituire".
La carta d'identità di Cosenza. L'identità dei cosentini si
fonda su tre fattori: natura, produzioni tipiche locali e
cultura. Il 25,6% della popolazione della provincia individua
nel patrimonio ambientale (le biodiversità e i luoghi
incontaminati) il principale elemento identitario del proprio
territorio. Per la costruzione dell'identità collettiva, il
21,7% ritiene centrale il ruolo della produzione enogastronomica
locale. Il 18,8% vede nella ricchezza del passato e nella sua
stratificazione storica la caratteristica più rilevante intorno
alla quale riconoscersi. Lo rivela la ricerca "Destinazione
Cosenza" realizzata dal Censis per la Camera di Commercio di
Cosenza. Occupazione fa rima con turismo. Secondo i cosentini,
la capacità di attrazione del territorio e le principali
opportunità occupazionali si concentrano su tre settori: il
turismo (49,5%), il settore agroalimentare e l'enogastronomia
(40,4%), l'agricoltura (35,8%). I Parchi della Sila e del
Pollino vengono indicati come i luoghi di maggiore attrattività
turistica (rispettivamente, per il 54,6% e il 27,5% dei
cittadini). I prodotti che creano identità. Lo studio ha
rilevato anche quali sono i prodotti alimentari più
rappresentativi del territorio cosentino. Al primo posto si
collocano i salumi e gli insaccati (38,8%), seguiti dalla patata
della Sila (33,0%) e dall'olio di oliva (32,0%). Agrumi,
peperoncino, cipolla rossa e liquirizia vengono indicati con
percentuali che oscillano tra il 20% e il 10%. Meno del 10% dei
cittadini indicano il fico essiccato come il prodotto alimentare
più rappresentativo dell'area cosentina.
Le criticità al tempo del Covid-19. Tra i fattori di maggiore
criticità del territorio, la popolazione segnala il progressivo
esodo dei giovani che non vedono opportunità di impiego e di
crescita (44,0%), la criminalità organizzata (25,1%), la scarsa
disponibilità di infrastrutture viarie e di comunicazione
(23,8%). Durante la pandemia, circa tre quarti della popolazione
hanno dichiarato accettabile la propria condizione economica,
mentre un quarto l'ha definita critica o molto critica. Per
ritornare alla crescita, i cittadini attribuiscono importanza
soprattutto alla possibilità di godere di una buona salute
(36,8%), mentre il 22,5% dichiara che occorre puntare sulle
imprese e favorire innanzitutto le attività produttive. Sono
questi alcuni dei risultati della ricerca "Destinazione Cosenza.
La valorizzazione del territorio della provincia di Cosenza
attraverso l'analisi delle vocazioni produttive e degli
orientamenti della domanda interna ed esterna" realizzata dal
Censis per la Camera di Commercio di Cosenza, che ha
opportunamente coinvolto nell'analisi anche esponenti degli
organismi locali di rappresentanza, presentata ieri sera da
Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, e discussa da
Klaus Algieri, presidente della Camera di Commercio di Cosenza,
Franco Bassanini, presidente della Fondazione Astrid, Tiziano
Treu, presidente del Cnel, Giorgio Vittadini, presidente della
Fondazione Sussidiarietà, Giuseppe Tripoli, segretario generale
di Unioncamere, e Erminia Giorno, segretario generale della
Camera di Commercio di Cosenza.
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