"Dobbiamo garantire una transizione pacifica e inclusiva, questa è la mia richiesta principale", ha spiegato in un'intervista ad alcuni media internazionali, tra cui ANSA.
"Ci auguriamo di vedere un
cambiamento che permetta ai siriani di essere riconosciuti nella
loro grande diversità, non vogliamo un Assad 2.0", ha avvertito
la commissaria.
Lahbib incontrerà a Damasco le autorità de facto nel Paese
dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Si tratta della prima visita di un Commissario europeo in
Siria, dopo quella dei ministri degli Esteri di Francia e
Germania, Jean-Noël Barrot e Annalena Baerbock, giunti nel Paese
per incontrare i nuovi leader siriani in rappresentanza dell'Ue.
"Siamo ben consapevoli della linea sottile che devono percorrere
le autorità", ma "non vogliamo ricadere nelle stesse trappole
che abbiamo visto in altre parti del mondo", ha avvertito la
Commissaria, sottolineando l'intenzione dell'Ue di "aiutare la
Siria a soddisfare le aspettative del popolo siriano, che sono
innanzitutto la sicurezza e gli aiuti umanitari di emergenza".
"Per questo - ha spiegato - abbiamo stanziato 235 milioni di
euro" per la Siria e i Paesi vicini.
Lahbib, che ha posto l'accento anche sulla necessità di
garantire l'integrità territoriale della Siria, ha poi spiegato
che "la condizione per andare oltre" e "prevedere la revoca
delle sanzioni, è avere una Siria inclusiva, rappresentativa di
tutte le sue diversità, senza minoranze escluse". In qualità di
commissaria all'Eguaglianza, insisterà in particolare sul
rispetto dei diritti umani "compresi i diritti delle donne". Gli
aiuti umanitari, che non sono - ha ricordato - sotto regime di
sanzioni, rappresentano "il primo passo", ma occorre pensare a
una "rapida ripresa" e metterla in atto, per passare in un
secondo momento alla revoca graduale delle sanzioni
condizionata, ha ribadito, al "rispetto dell'inclusività" da
parte del nuovo governo, una volta insediato. Per l'ex ministra
degli Esteri belga, "i segnali sono positivi e incoraggianti".
La commissaria ha glissato invece sulla polemica della mancata
stretta di mano a Baerbock del leader siriano Ahmad al Sharaa
(nome di battaglia Abu Mohammed al Jolani). "È importante - ha
detto - rispettare le culture, ma è un dettaglio, ciò che conta
è il cambiamento atteso".
Dopo le tappe in Giordania e Siria, Lahbib si recherà in
Libano. Al ritorno la commissaria, che nel corso della visita in
Siria incontrerà anche i rappresentanti della società civile,
riferirà dei risultati del viaggio in una relazione. (ANSAmed).
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