Un'escalation di tensioni, alimentata da
dispute diplomatiche, controversie migratorie e divergenze sulla
sicurezza, sta mettendo a rischio la cooperazione tra il Paese
nordafricano e il suo ex-dominatore coloniale.
Il più recente motivo di attrito è stato l'attentato di
Mulhouse, avvenuto sabato 22 febbraio, in cui un cittadino
algerino in situazione irregolare ha ucciso a coltellate una
persona e ne ha ferite altre sei.
Il governo francese ha
immediatamente puntato il dito contro Algeri, accusandolo di
aver rifiutato più volte il rimpatrio del sospetto. Il premier
francese François Bayrou ha reagito lanciando un ultimatum di
quattro-sei settimane all'Algeria per rivedere gli accordi
bilaterali del 1968 sull'immigrazione, minacciando di revocarli
se Algeri non collaborerà.
L'Algeria, dal canto suo, ha respinto le accuse, parlando di
una "campagna" orchestrata contro di essa, e ha denunciato le
misure restrittive adottate da Parigi nei confronti di alcuni
suoi dignitari come una "provocazione". La risposta algerina ha
incluso la sospensione delle relazioni tra il Senato algerino e
quello francese, segnale di un forte irrigidimento diplomatico.
L'attuale crisi, tuttavia, non riguarda solo l'immigrazione e
la sicurezza. Già negli ultimi anni, l'Algeria aveva
progressivamente ridotto l'importazione di grano francese a
favore di fornitori russi e dell'Europa orientale. Una tendenza
confermata dai dati della seconda metà dell'anno scorso,
pubblicati di recente, che fanno sospettare che il
distanziamento tra i due Paesi non sia più solo il risultato di
scelte economiche e qualitative.
Sul piano geopolitico, il sostegno della Francia al piano di
autonomia marocchino per il Sahara occidentale ha ulteriormente
inasprito le tensioni con Algeri, storicamente schierata a
favore del Fronte Polisario. La visita di alti funzionari
francesi in Marocco, inclusa una tappa nel Sahara occidentale il
17 febbraio, è stata vista come una provocazione e ha
contribuito a deteriorare ulteriormente i rapporti bilaterali.
La situazione appare seria: a fine gennaio, in un'intervista
a L'Opinion, il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha
messo in guardia da una rottura "irreparabile" con Parigi. La
crisi tra Francia e Algeria peraltro è particolarmente
significativa per la sua ampiezza e complessità. Mentre Parigi
cerca di aumentare la pressione su Algeri con minacce di
restrizioni sui visti e ritorsioni economiche, l'Algeria
potrebbe rispondere applicando il principio di reciprocità, con
potenziali conseguenze sui rapporti commerciali e sulla
cooperazione in ambito di sicurezza e lotta al terrorismo nel
Sahel.
Alcuni osservatori ritengono che la strategia francese rischi
di essere controproducente, spingendo l'Algeria a rafforzare i
legami con altri partner europei e internazionali. Tuttavia, la
Francia non può permettersi di perdere del tutto la cooperazione
algerina, specialmente in un momento in cui la sicurezza
regionale è messa a rischio dall'espansione di gruppi jihadisti
nel Sahel.
In questo quadro il presidente francese Emmanuel Macron, da
quando ha incontrato i suoi ambasciatori all'Eliseo all'inizio
dell'anno, sulle relazioni con l'Algeria ha mantenuto un
silenzio che ad Algeri si giudica comunemente "sconcertante".
(ANSAmed).
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