Il governo del Cairo però ha strategie per attrarre investimenti esteri diretti (Fdi), fondamentali per sostenere l'economia e favorire il ruolo del settore privato e punta molto sullo sviluppo dell'Africa, con particolare attenzione ai progetti nel bacino del Nilo.
Questo
almeno è il quadro che il ministro degli Esteri egiziano Badr ha
tracciato in un incontro con giornalisti stranieri svoltosi il
mese scorso col chiaro intento di lanciare, per quanto riguarda
l'economia, questi messaggi al mondo esterno.
Abdelatty ha sottolineato che l'economia egiziana ha subito
"forti impatti da fattori esterni" come la pandemia, la crisi
ucraina e, più recentemente, il conflitto a Gaza e i problemi
nel Mar Rosso. Questi eventi hanno portato al raddoppio del
costo del grano e a una perdita mensile di "600 milioni di
dollari dal Canale di Suez", riducendo il traffico del 60%:
complessivamente, le perdite hanno superato gli "otto miliardi
di dollari".
Nonostante ciò, il ministro ha sostenuto che l'Egitto sta
dimostrando "resilienza e solide basi economiche" grazie anche
ai progressi nella "quarta revisione" del nuovo prestito
concesso dal Fmi e alle partnership strategiche con "Stati
Uniti, Europa, Cina, India e altri".
Il governo del Cairo ha adottato misure significative per
attrarre investimenti esteri, ha sottolineato il ministro
parlando ai giornalisti nella sede del dicastero presso la Nuova
capitale amministrativa che sta sorgendo a est del Cairo. Tra
queste, la "strategia nazionale per gli investimenti", nuovi
"pacchetti di incentivi fiscali" e il limite agli investimenti
pubblici per favorire il settore privato. L'obiettivo è far sì
che quest'ultimo privato rappresenti il 70% delle attività
economiche, condizione necessaria per affrontare sfide
demografiche, come la creazione di "almeno un milione di posti
di lavoro l'anno".
Particolare attenzione è riservata all'energia, un settore
chiave per l'Egitto, che ospita il "più grande parco solare in
Africa" e punta a diventare un hub per l'export di "idrogeno
verde e ammoniaca verde". Collaborazioni con paesi come Grecia e
Italia consentiranno di portare energia rinnovabile in Europa
attraverso cavi sottomarini.
Il ministro ha evidenziato le opportunità offerte dal mercato
egiziano e dagli accordi di libero scambio, che raggiungono
"oltre due miliardi di abitanti". Ha poi sottolineato
l'importanza dell'Africa per il futuro economico dell'Egitto. Il
Paese ha già investito "14 miliardi di dollari" nel continente
nero e introdotto strumenti finanziari per sostenere le imprese
egiziane nei progetti di esportazione e sviluppo. Tra questi,
spiccano "600 milioni di dollari" per le garanzie agli
investitori e "100 milioni per progetti di sviluppo nel bacino
meridionale del Nilo".
Abdelatty fra l'altro ha riaffermato l'impegno dell'Egitto a
collaborare con i paesi africani per promuovere lo sviluppo,
salvaguardando al contempo "l'unica risorsa idrica vitale: il
Nilo". (ANSAmed).
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