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I cibi di origine vegetale possono provocare focolai di malattie a trasmissione alimentare? Sì, ma ci sono accorgimenti per prevenire brutte sorprese
Analisi
Focolai di malattie a trasmissione alimentare attribuibili ad alimenti di origine non animale, ovvero vegetale, meglio conosciuti come Anoa, e sugli additivi sussistono in Europa. E tra gli alimenti di origine non animale, quelli che pongono i rischi maggiori nell’Ue sono in particolare le verdure a foglia verde, gli ortaggi a bulbo e a stelo, pomodori, meloni, baccelli, legumi o cereali freschi, semi germogliati e frutti di bosco. Lo ricorda l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nella campagna di comunicazione Safe2Eat, lanciata col ministero della Salute, con l’obiettivo di far crescere la fiducia dei consumatori nella sicurezza alimentare. Quest’anno la campagna si estende a 23 paesi, attestando un incremento rispetto ai 18 del 2024 e raggiungendo un importante traguardo nella sua missione di aiutare un numero sempre maggiore di europei a scegliere con sicurezza i prodotti alimentari.
Come documentato congiuntamente da Efsa ed European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nel periodo 2021-2024 sono stati notificati 232 casi umani di salmonellosi da Salmonella Strathcona, che hanno interessato complessivamente 16 paesi dell’area europea e dalle indagini condotte in diversi paesi i pomodorini sono stati identificati come la principale fonte di infezione.3 Altri 200 casi circa di salmonellosi da Salmonella Umbilo sono stati notificati in 3 paesi europei e l’origine del focolaio è stato ricondotto a rucola e spinacino di prima gamma prodotti da una azienda italiana.4 Infine, nel periodo gennaio 2023-gennaio 2025 sono stati notificati oltre 500 casi di salmonellosi attribuibili a 8 diversi sierotipi, alcuni dei quali molto rari e associati al consumo di semi germogliati. Questi focolai hanno interessato 9 paesi dell’area europea.
Mentre per quanto riguarda il botulismo alimentare, l’Italia riporta costantemente uno dei tassi di prevalenza più alti dell’UE5, anche a causa della spiccata tradizione consolidata nella popolazione rispetto alla preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico.
I focolai correlati al consumo di alimenti di produzione industriale, sono invece molto rari, ma destano maggiore preoccupazione sia per la popolazione sia per le autorità di controllo in quanto possono potenzialmente coinvolgere un elevato numero di persone. È aumentato il numero di focolai associati agli alimenti di origine non animale, dei casi di malattia, dei ricoveri ospedalieri e dei decessi, anche se gli alimenti di origine animale continuano a essere la principale fonte.
Per evitare brutte sorprese la campagna Safe2Eat indica in particolare un vademecum in cinque punti: ● lavare gli alimenti in acqua, per immersione; ● tenere separati gli alimenti crudi e cotti per prevenire contaminazioni crociate; ● utilizzare utensili, taglieri e superfici puliti per i diversi tipi di alimenti; ● lavare accuratamente le mani prima e dopo la manipolazione; ● conservare gli alimenti deperibili in frigorifero a una temperatura inferiore a 4º C per rallentare o bloccare la crescita batterica.
Conclusioni
I cibi di origine vegetale possono provocare focolai di malattie a trasmissione alimentare, ma ci sono accorgimenti per prevenire le brutte sorprese. Nella campagna di comunicazione Safe2Eat, promossa dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) in collaborazione col ministero della salute un vademecum in cinque punti ricorda ai consumatori l'importanza di lavare gli alimenti in acqua, per immersione; tenere separati gli alimenti crudi e cotti per prevenire contaminazioni crociate; utilizzare utensili, taglieri e superfici puliti per i diversi tipi di alimenti; lavare accuratamente le mani prima e dopo la manipolazione; conservare gli alimenti deperibili in frigorifero a una temperatura inferiore a 4º C per rallentare o bloccare la crescita batterica.
Fonti
- Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) (https://www.efsa.europa.eu/it)
- ministero della Salute (https://www.salute.gov.it/new/)
- European Centre for Disease Prevention and Control (https://www.ecdc.europa.eu/en)
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