Quella tra attività umane e presenza di animali selvatici è una convivenza possibile, e anzi auspicabile, solo grazie alla ricerca e alla scienza.
Sarà questo il tema al centro dell'evento internazionale "Wildlife capture and chemical immobilization" in programma da domani 19 a sabato 21 ottobre a Caramanico Terme (Pescara), nel Parco Nazionale della Maiella.
Veterinari, biologi, ricercatori e
studenti provenienti da tutto il mondo si confronteranno sugli
ultimi aggiornamenti scientifici sulle tecniche di cattura e
anestesia degli animali selvatici, a scopo sia di conservazione
sia di gestione, quindi sullo sviluppo di buone pratiche di
cattura meccanica e farmacologica, adattate al comportamento,
alla fisiologia e al benessere degli animali.
"La disciplina delle catture degli animali selvatici è
rappresentativa di come stia evolvendo l'interazione con gli
uomini. Per secoli - spiega Simone Angelucci, responsabile
Ufficio Veterinario del Parco - è stata utilizzata per
intrappolare animali nelle arene e nelle esibizioni; negli
ultimi decenni si è sviluppata a scopo di ricerca e di
conservazione, consentendo in alcuni casi di salvare specie in
via di estinzione. Nell'ultimo periodo i team di cattura sono
impegnati anche nella risoluzione di interazioni difficili, come
quelle generate da animali confidenti o problematici in aree
urbane o fortemente antropizzate, contribuendo a un'utilità
sociale e istituzionale. Il Parco nazionale della Maiella ha
sviluppato, in modo multidisciplinare e integrato, queste
pratiche a beneficio soprattutto del lupo, dell'orso e del
camoscio appenninico e ha promosso in diverse occasioni lo
scambio tra professionisti provenienti da diversi contesti e
Paesi del mondo".
L'evento, organizzato dal Centro Ricerche sulla Fauna
Selvatica del Parco della Maiella, si innesta in un momento
critico del rapporto tra uomo e fauna selvatica. Da una parte
l'eliminazione di habitat e specie autoctone, dovuta allo
sviluppo economico e sociale, ha alterato l'equilibrio
dell'ecosistema richiedendo un intervento urgente di
conservazione di alcune specie. Dall'altra, l'abbandono delle
aree rurali da parte dell'uomo spinge diversi animali a
frequentare anche aree urbane.
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