Il 29 maggio ricorre la Giornata
nazionale del sollievo, istituita nel 2001 dal presidente del
Consiglio dei ministri per promuovere e diffondere la cultura
del sollievo dalla sofferenza in favore di tutti coloro che
stanno ultimando il loro percorso di vita. In Italia il dolore
ha ottenuto la sua dignità con la legge 38 del 2010, che
garantisce l'accesso alle terapie del dolore e delle cure
palliative. La Asl di Teramo organizza un seminario il 6 giugno
2022, con inizio alle 15, nel polo formativo del corso di laurea
in infermieristica di contrada Casalena, proprio per fare il
punto sui servizi di cure palliative e di terapia del dolore
attivi sul territorio.
Nella Asl è stato attivato l'Hospice il 20 dicembre 2013.
Attualmente situato in contrada Casalena con 7 posti letto, ha
la mission di dare sollievo alla persona affetta da patologie
croniche evolutive ad andamento irreversibile, in fase di
avanzata e rapida evoluzione, per le quali ogni terapia
finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della
patologia non è più possibile né proporzionata.
"Il modello organizzativo dell'Hospice attua modalità
operative, relazionali e ambientali che rispecchiano la
filosofia di cura fondata sull'ascolto e sulla comprensione dei
bisogni, delle aspettative delle persone e delle loro famiglie,
sulla personalizzazione degli interventi,
sull'attenzione ai particolari, per cercare di creare un clima
quanto più accogliente possibile e migliorare la qualità di
vita. La struttura si inserisce all'interno di un percorso di
presa in cura complessivo del paziente e della sua famiglia, che
inizia con la segnalazione del caso da parte del
medico di famiglia o dell'ospedale, e garantisce continuità
assistenziale fino alla dimissione e/o al supporto al lutto",
spiega il direttore della Uoc Hospice e cure palliative, Claudio
Di Bartolomeo. La stessa unità operativa assicura la palliazione
anche a domicilio.
E' attiva inoltre all'interno dell'ospedale di Teramo l'unità
operativa semplice Terapia del dolore, che fa parte del
Dipartimento di emergenza e urgenza. Si tratta una una Uos che
svolge sia attività intraospedaliera, con consulenze in tutti i
reparti e al Pronto soccorso per problematiche acute
attinenti al dolore, che sui pazienti esterni. In quest'ultimo
caso l'unità operativa svolge visite settimanali volte
all'accesso alle terapie del dolore. Si tratta di terapie di
tutti i tipi e fra queste, una delle poche in Italia, anche
l'agopuntura a livello terapeutico.
"Prendere in carico il paziente - osserva Roberto Berrettoni,
responsabile della Uos Terapia del dolore - significa capirlo,
farlo parlare, capire la sua situazione socio-assistenziale.
Tutto parte dall'ascolto per poi motivare chi ha dolore a
combattere insieme una battaglia contro un nemico che paralizza
e condiziona fortemente la vita di ognuno. Il dolore va trattato
in tutte le sue forme". Anche negli ospedali periferici si
svolgono attività di terapia del dolore, per i pazienti che ne
fanno richiesta.
"La sofferenza delle persone gravemente malate è un dolore
totale, che implica bisogni e problematiche trasversali, dalla
sfera fisica a quella psicologica, sociale e spirituale. La
persona è coinvolta nella sua interezza davanti al rischio di
una doppia e grave perdita. Innanzitutto quella
della compagnia, perché spesso il malato viene emarginato e
quindi abbandonato. Segue poi la perdita del senso: il paziente
riflette sulla propria condizione, si interroga sul perché di
tanta sofferenza - commenta il direttore generale Maurizio Di
Giosia - Sollievo non significa solo
affrancamento dal dolore fisico o da altri sintomi, ma significa
prendersi cura della persona nella sua totalità: dal punto di
vista fisico, psichico, spirituale e sociale. Per questo
l'impegno della nostra azienda è a ampliare il più possibile
l'accesso a queste cure, che sono una battaglia di civiltà".
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