"Non ci faremo intimidire da toni
del tutto sproporzionati, chiaro segnale di difficoltà e
nervosismo. Piena solidarietà quindi a D'Amico, leader
riconosciuto di una coalizione unita. Presidente Marsilio,
quando vuole possiamo confrontarci sulla storia e sulla cultura
politica. Come avete spesso dimostrato, è la destra italiana che
fa fatica a guardarsi alle spalle, con i silenzi imbarazzati
quando si parla di antifascismo, per cui non mi pare tanto il
caso di dare lezioni". Lo afferma il segretario regionale del Pd
Abruzzo, Daniele Marinelli, nell'esprimere solidarietà a Luciano
D'Amico dopo la lettera del governatore Marco Marsilio.
"Ma il punto è un altro, non ideologico, ma politico - dice
Marinelli - In Abruzzo da una parte ci sono quelli che difendono
il diritto alla salute e dall'altra quelli che lo vogliono
affossare. Sappiamo da quale parte sta Luciano D'Amico; ma lei,
presidente Marsilio, da che parte sta? Perché non ci parla dei
Livelli essenziali di assistenza che vedono l'Abruzzo in fondo
alla classifica nazionale? Perché non ci parla della mobilità
passiva, che è esplosa negli ultimi anni? Perché non ci parla
dei 62.000 cittadini privi di medico di base e dei 120.000 che
rinunciano a curarsi? Perché non ci parla dei direttori generali
delle Asl, scelti da lei e riconfermati mentre già maturava il
buco nei bilanci che ora volete coprire aumentando le tasse agli
abruzzesi?"
"A questo deve rispondere, presidente. Di questo ci deve
parlare, presidente, perché è proprio per fare questo che
l'hanno eletta gli abruzzesi, non per parlarci di 'Bella ciao' o
per darci lezioni di storia; almeno questa ce la risparmi.
Abbiamo già superato il limite della decenza - conclude il
segretario dem - non vorremmo toccare il fondo del ridicolo".
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