Nel 2024 il 57,2% degli abruzzesi
esprime preoccupazione per i cambiamenti climatici, dato
leggermente inferiore rispetto alla media nazionale (58,1%).
Inoltre, quasi un abruzzese su due, il 47,8%, è preoccupato per
l'inquinamento dell'aria. E' quanto emerge dal report Istat
'Preoccupazioni ambientali'.
A preoccupare gli abruzzesi ci sono anche l'inquinamento
delle acque (36,5%), la produzione e smaltimento dei rifiuti
(34,9%), l'effetto serra, buco dell'ozono (31,9%), il dissesto
idrogeologico (29,6%), le catastrofi provocate dall'uomo (26%) e
l'esaurimento delle risorse naturali (25,2%). Tra gli altri
elementi di preoccupazione, con percentuali minori, vi sono
l'inquinamento del suolo (22,2%), l'estinzione di alcune specie
vegetali/animali (21,6%), la distruzione delle foreste (18,8%) e
l'inquinamento elettromagnetico (13,8%). Solo un abruzzese su
dieci è preoccupato per l'inquinamento acustico (11,9%) e per la
rovina del paesaggio (10,9%).
Dal report, inoltre, emerge che i cittadini si dimostrano
attenti in alcuni ambiti. Il 72,5% degli abruzzesi, ad esempio,
fa attenzione a non sprecare energia e il 70,6% fa attenzione a
non sprecare acqua. Inoltre, il 49,8% della popolazione evita la
guida rumorosa, il 39,6% legge le etichette degli ingredienti,
il 31,8% acquista prodotti a chilometro zero, il 19,6% evita di
usare prodotti usa e getta, il 17,6% acquista alimenti-prodotti
biologici e il 13,7% sceglie mezzi di trasporto alternativi.
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