Lo sgombero del Corpo C e dei Nodi
B e C del policlinico di Chieti al fine di eseguire interventi
strutturali, annunciato nei giorni scorsi dalla Asl, preoccupa
il Comune e l'università ''Annunzio'. Il sindaco del capoluogo
teatino, Diego Ferrara, nella lettera consegnata ieri al
ministro della salute Orazio Schillaci, ha evidenziato di non
avere nulla in contrario ai lavori, ma teme che lo
smantellamento dei reparti "senza un piano alternativo atto ad
assicurarne la contestuale ricollocazione, si tradurrebbe nella
chiusura del policlinico e della facoltà di Medicina".
Un timore, la perdita della Facoltà, che è anche
dell'università D'Annunzio, con il rettore Liborio Stuppia, alla
luce della eventuale perdita di efficienza dell'ospedale e delle
valutazioni che dovranno essere fatte nel 2027 dall'Anvur,
l'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e
della ricerca. Lo svuotamento del Corpo C, in parte già
realizzato fra il 2015 e il 2016, prende le mosse da una perizia
del 2012 sulle condizioni di staticità del policlinico dalla
quale emerse che i Corpi C e F erano a rischio sismico e per
entrambi venne varato un piano di ricollocazione dei reparti.
In una riunione in programma domani a Chieti nella sede della
direzione generale della Asl, ai primari verrà in sostanza
illustrata la smobilitazione dei reparti interessati e che si
trovano nel Corpo C e nei nodi B e C. Nello stesso momento,
proprio dinanzi alla sede dell'azienda sanitaria Lanciano Vasto
Chieti, si terrà un presidio al quale hanno aderito
amministrazione comunale, sindacati e associazioni "per avere
rassicurazioni in merito alla continuità dei reparti e dei
servizi del SS Annunziata interessati dai lavori".
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