"Uno dei rarissimi bacini di
naturalità sulla costa abruzzese viene ora cancellato con un
emendamento di cinque consiglieri della destra e il voto della
maggioranza che sostiene Marsilio. Siamo di fronte a una vera
porcata che mostra il livello infimo di un ceto politico che
apre la strada alla cementificazione di luoghi di impareggiabile
bellezza che eravamo riusciti a salvaguardare su una costa quasi
totalmente antropizzata e cementificazione. Invece di fare una
legge per lo stop al consumo di suolo questi energumeni del
cemento cancellano le riserve naturali esistenti". Così il
segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista,
Maurizio Acerbo, intervenendo sulla vicenda della Riserva del
Borsacchio di Roseto degli Abruzzi (Teramo).
Nel ricordare che fu proproo Rifondazione ad "aver proposto e
imposto la legge che nel 2005 istituì la Riserva", Acerbo
sottolinea che l'area protetta è "sempre stata sotto attacco
degli interessi privati e del ceto politico. In consiglio
regionale dal 2008 al 2014 - afferma - ho dovuto fare
ostruzionismo innumerevoli volte contro i tentativi bipartisan
di riperimetrazione. Nel 2012 riuscirono a ridurre il perimetro
ma si trattava di un intervento non paragonabile con quello
approvato stanotte da un consiglio di scellerati".
"Il voto del Consiglio Regionale - prosegue Acerbo - è una
vergogna nazionale e dà l'idea della regressione che sta vivendo
il paese. Si tratta di un atto di prepotenza istituzionale
assolutamente ingiustificato. Il Piano di Assetto Naturalistico
della Riserva è fin troppo elastico quanto a restrizioni. Nulla
dunque giustifica questo blitz che a mio parere è
incostituzionale perché la Corte ha sancito che la
partecipazione delle province e dei comuni interessati è uno
snodo di essenziale rilievo in materia di riserve naturali.
Questo blitz è inqualificabile".
"Rifondazione Comunista e Unione Popolare chiedono di
cancellare immediatamente questa porcheria e di ristabilire la
corretta perimetrazione della Riserva. Ci mobiliteremo con
associazioni e comitati per fermare un irreparabile e criminale
scempio. Di certo, Marsilio - chiude il segretario di
Rifondazione - ha concluso il suo mandato con uno scempio
imperdonabile".
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