Prepararsi alla Fase 2 quando
presumibilmente ci sarà un ritorno in larga scala del traffico
di mezzi privati. Nelle prossime ore la Fiab Pescara presenterà
un documento indirizzato al Comune dove sono contenute le
proposte che possano servire a non farsi trovare impreparati,
considerando le problematiche che ci saranno per i mezzi
pubblici dove bisognerà mantenere il distanziamento sociale.
"Noi diciamo che la mobilità sostenibile è sostenibile in tutto,
anche rispetto al Coronavirus perché - spiega Filippo Catania,
presidente Fiab Pescara - per le distanze brevi la bicicletta è
il mezzo migliore, oltre che andare a piedi. Auspichiamo vari
percorsi progettuali e iniziative come mantenere il sistema di
mobilità, senza ridurre o stravolgere la sosta regolamentata e
le corsie preferenziali".
"Occorre ricorrere a infrastrutture poco costose per la
mobilità pedonale e ciclabile, perché bisogna tener conto
dell'utenza debole. Crediamo si debba andare a diminuire la
velocità delle auto in città e mandare avanti progetti previsti
nel Pums, fra cui il Bike sharing. Ricordiamo il mobility
management con l'orientamento casa-lavoro e casa-scuole,
regolamentare gli spostamenti per dipendenti pubblici e privati
di enti e aziende con oltre 300 dipendenti, infine adottare
incentivi economici per la mobilità attiva come i bonus mobilità
per ogni chilometro percorso in bicicletta".
In merito al trasporto pubblico, il presidente Fiab ha
aggiunto: "Proponiamo che i bus vengano attrezzati per il
trasporto bici, considerando che per motivi di sicurezza ci
saranno meno persone per ogni corsa. Modificare le frequenze di
alcune linee più frequentate potrebbe poi servire per favorire
un maggior utilizzo del mezzo pubblico". La Fiab ha anche
inviato di recente alla Regione Abruzzo un documento per una
mobilità sostenibile, chiedendo di attenersi proprio alla Legge
Regionale n. 40/2005 e che recita "la Regione Abruzzo riconosce
e promuove i diritti di cittadinanza delle donne e degli uomini,
nel rispetto delle culture di appartenenza, in ordine ad
un'articolazione migliore dei tempi di lavoro, di cura, di
relazione e di svago che consenta l'autogoverno del tempo di
vita personale e sociale". (ANSA)
Riproduzione riservata © Copyright ANSA