'Eugenio Cecconi.
Giornate di caccia e di colore'. Questa la retrospettiva
promossa dal 31 maggio al 9 novembre al Forte Leopoldo I di
Forte dei Marmi (Lucca) dal Comune versiliese e dalla Società di
Belle arti, con la curatela di Elisabetta Matteucci, dedicata a
Cecconi, pittore amico dei Macchiaioli, di cui era estimatore
Telemaco Signorini.
Attraverso una significativa selezione di dipinti di diversi
periodi e generi articolata in sette sezioni ordinate secondo un
criterio tematico, la mostra dà conto delle maestose vedute,
delle scene di vita e di caccia in Maremma e della umile, fiera
quotidianità dei suoi abitanti. Cecconi amava raffigurare oltre
a butteri e cacciatori soprattutto le 'fiere donne' impegnate
nei lavori domestici e nei campi o dedite a offrire i doni della
terra come fienaiole e, più in generale, raccoglitrici,
lavandaie, traghettatrici, venditrici di arance e di polli.
Un'empatica vicinanza dell'artista si avverte oltre che
nell'esecuzione dei ritratti, nell'affrontare scene corali
raffiguranti le attività legate al lento succedersi delle
stagioni, come la fienagione o le pratiche venatorie. Il pittore
fissa sulla tela momenti faticosi della vita contadina e, grazie
alla sua abilità pittorica, anche quando alzano al cielo i
forconi carichi di enormi fasci di fieno, i contadini paiono
impegnati ad eseguire una sorta di coreografia bucolica. Quanto
alle scene di caccia, poco hanno da spartire con quelle della
pittura ufficiale inglese coeva; più che una esigenza
documentaristica, in esse si palesa la partecipazione di chi, in
quelle medesime situazioni ha potuto essere tra i protagonisti,
restituendone tutta l'eccitazione e la vitalità di un atavico
rito sociale condiviso.
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