"Dotare i commercialisti del lavoro
del 'sigillo di certificazione', con il quale certificare alcuni
aspetti contrattuali quali, ad esempio orari, patti di welfare o
cassa integrazione (cig)". A lanciare la proposta il presidente
della Commissione Albo dell'Ordine dei commercialisti di Roma
Marco Carbone, intervenendo al convegno nazionale
'Commercialista del lavoro', che si svolge oggi, all'hotel
Quirinale della Capitale. Evidenziando che "il 18 luglio scorso
l'Inps ha comunicato che vi sono 22.264 commercialisti del
lavoro che assistono e forniscono una consulenza altamente
specializzata a quasi un milione di aziende", nel dettaglio
"981.412", il professionista ha ricordato che "gli accordi di
secondo livello e l'Istituto della certificazione dei contratti
stanno operando per piccole e medie aziende. La mia riflessione
coinvolge invece le micro aziende", ha proseguito, "come quelle
della realtà romana, che hanno meno di 10 dipendenti, non
sindacalizzate e che vengono seguite da buona parte degli oltre
22.000 commercialisti del lavoro". Ebbene, è l'idea di Carbone,
"per tali realtà si potrebbe ipotizzare, date le elevate
specializzazione e professionalità", di conferire ai
commercialisti del lavoro il 'sigillo di certificazione'. A suo
giudizio, infatti, "la specializzazione deve essere il punto di
riferimento costante dei nostri iscritti, insieme ai revisori
legali, ai sindaci, ai curatori, ai commissari, ai gestori della
crisi", perciò la "figura del Commercialista del lavoro
certificatore può dare un concreto apporto all'economia e
sviluppo non solo delle aziende assistite, ma all'intero sistema
Paese".
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