"Si invoca spesso il contrasto all'illegalità, quale elemento necessario per il Paese, ma sono ancora poche le azioni concrete messe in campo per dare una svolta su questo fronte". A pensarla così il presidente dell'Ordine dei commercialisti di Roma, Mario Civetta, che lo ha dichiarato durante un convegno oggi, in Campidoglio. "Se l'esigenza è veramente quella di aumentare i controlli, anche i provvedimenti dovrebbero essere coerenti e andare in tal senso, cosa che non è avvenuta, ad esempio, con una recente delibera del Comune di Roma Capitale che - ha spiegato - nella pur comprensibile volontà di riduzione della spesa pubblica, ha ridotto del 50% gli attuali compensi dei collegi sindacali della società partecipate comunali, rendendoli del tutto inadeguati alle attività da svolgere e alle responsabilità da assumere da parte di professionisti che devono essere qualificati e indipendenti e per questo adeguatamente remunerati". Secondo il vertice dei commercialisti romani, pertanto, qualità del controllo e rispetto delle professionalità vadano coniugati insieme. Ad oggi, "i compensi dei controllori delle partecipate di Roma Capitale avranno valori fino al 10% di quelli identificati con i parametri fissati dalla normativa nazionale. In pratica, per una società pubblica con 40 milioni di euro di fatturato e 70 milioni di attivo patrimoniale, il compenso previsto per il sindaco è di soli 5.000 euro annui, inclusa l'eventuale revisione legale dei conti", ha chiuso Civetta.
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