Rimane "un'intera serie di domande" a cui rispondere per arrivare a una tregua in Ucraina. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Il presidente Putin sostiene davvero l'idea di un cessate il fuoco, ma prima di ciò, è necessario rispondere a un'intera serie di domande" alle quali "nessuno ha ancora risposto", ha detto Peskov, citato dall'agenzia Interfax, commentando l'auspicio espresso dal presidente americano Trump che il capo del Cremlino fermi le ostilità.
Peskov ha sottolineato che i raid russi sull'Ucraina prendono esclusivamente di mira "obiettivi militari", dopo il bombardamento del 4 aprile su Kryvyi Rih, che secondo gli ucraini ha provocato 18 morti, tra cui nove bambini. "I nostri militari colpiscono esclusivamente obiettivi militari, non colpiscono strutture civili", ha dettoIeri il ministero della Difesa di Mosca aveva affermato che l'attacco aveva preso di mira un ristorante in cui era in corso una riunione tra ufficiali ucraini e consiglieri militari stranieri.
Dura la risposta del presidente francese Emmanuel Macron: "E' ormai urgente che la Russia ponga fine alle finzioni e alle tattiche dilatorie e accetti il cessate il fuoco senza condizioni, che è stata la proposta del presidente Trump, proposta accettata dal presidente Zelensky a Gedda".
Per contro, ha aggiunto Macron, la Russia "aumenta i bombardamenti contro i civili, con nuove perdite tragiche avvenute pochi giorni fa in Ucraina". "Desideriamo sostenere l'obiettivo di porre fine alla guerra, l'obiettivo ricevuto dal presidente Trump", ha premesso il capo dell'Eliseo. "E auspichiamo una pace solida e duratura (0:42) che garantisca", ha aggiunto, "la sicurezza dell'Ucraina e quella di tutti gli europei".
"Questa pace sarà vantaggiosa per tutti, perché comprendiamo appieno, qui" al Cairo, "le conseguenze della destabilizzazione, in particolare sul piano agroalimentare, che l'aggressione russa in Ucraina ha fatto subire a molti popoli, all'Egitto e a tanti altri del continente africano", ha aggiunto ancora.
"Stiamo parlando con la Russia. Vorrei che" Vladimir Putin "si fermasse", ha affermato il presidente americano Donald Trump a bordo dell'Air Force One, dribblando però la domanda sullo stato dei negoziati per la pace in Ucraina. "Non mi piacciono i bombardamenti. I bombardamenti continuano e continuano. Ogni settimana persone e migliaia di giovani vengono uccisi ed è una cosa orribile che non sarebbe mai dovuta iniziare, e non sarebbe mai iniziata se fossi stato presidente, al 100%", ha aggiunto Trump.
In Ue l'ipotesi di un meccanismo comune per l'acquisto di armi
Un meccanismo ad hoc per accelerare, sulla base di progetti comuni, il riarmo europeo. E' questa l'idea che sarà messa sul tavolo dell'Ecofin in programma a Varsavia alla fine della settimana. L'ipotesi è contenuta nella lettera di invito della presidenza polacca per la riunione dei ministri delle Finanze dei 27. Riunione che vedrà, in ogni caso, come primo tema chiave gli "effetti macroeconomici" dei dazi americani.
Il dossier dei finanziamenti alla difesa, tuttavia, resterà in primo piano. La Polonia, nei giorni scorsi, ha chiesto al think tank Bruegel di presentare alcune proposte. Una di questa è la "creazione di una nuova istituzione intergovernativa" da mettere in campo non solo per centralizzare l'acquisto di armamenti ma anche per possedere essa stessa equipaggiamenti militari. E, secondo Politico, ci sarebbe già un nome: European Defence Mechanism. Il modello sarebbe quindi il fondo per i volenterosi proposto da Francia e Germania per il sostegno a Kiev. Alla riunione dell'Ecofin, parteciperanno anche i rappresentanti di Gran Bretagna, Norvegia e Svizzera.
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