Il governo di Nicolas Maduro
rifiuta una nuova espansione petrolifera della Guyana di fronte
al territorio conteso dell'Essequibo, in acque ancora da
delimitare, avvertendo che si tratta di un'azione illegale e che
il Paese vicino mette a rischio "la pace e la stabilità
regionale".
La nuova presa di posizione è una risposta all'annuncio del
ministro delle Risorse naturali della Guyana, Vickram Bharrat,
sull'arrivo della nave One Guyana nelle acque di fronte
all'Essequibo, che contribuirà ad aumentare la produzione
giornaliera di greggio nel blocco Stabroek a 900.000 barili al
giorno.
"Il Venezuela respinge categoricamente l'arrivo e l'eventuale
operazione della One Guyana nel cosiddetto blocco Stabroek,
poiché si tratta di un'azione illegale in un'area marittima in
attesa di delimitazione, dove il Venezuela mantiene diritti
storici e legittimi", si legge nella nota di Caracas.
Secondo l'esecutivo Maduro, l'espansione della produzione
della Guyana in associazione con la compagnia petrolifera
ExxonMobil è "una violazione dei principi fondamentali del
diritto internazionale" perché quelle acque non sono delimitate.
"Il Venezuela non riconosce alcuna concessione" in quel mare e
avverte le aziende che potrebbero essere perseguite legalmente.
Inoltre, pur ribadendo "la vocazione di pace' del Venezuela"
il governo di Caracas avverte che "eserciterà con fermezza la
difesa dei suoi diritti sovrani e non accetterà provocazioni né
diritti acquisiti" da parte della Guyana.
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