Il presidente argentino
Javier Milei è stato citato dalla giustizia per un'udienza di
mediazione con il rappresentante di 25 persone che affermano di
essere state truffate per un totale di 4,5 milioni di dollari
per il crollo della meme-coin $Libra promossa sui social dal
capo dello Stato.
L'udienza di mediazione è stata fissata al 15 maggio e
rappresenta un passo obbligatorio prima dell'avvio della causa
civile per danni. Con Milei sono stati citati a dichiarare anche
la sorella Karina, il portavoce della Presidenza, Manuel Adorni,
e gli imprenditori argentini Mauricio Novelli, Manuel Terrones
Godoy e Sergio Morales, indicati come organizzatori
dell'iniziativa.
Parallelamente, sempre in Argentina, è stata istruita anche
un'indagine della giustizia penale passata di recente a carico
della giudice federale Maria Servini de Cubria, mentre negli Usa
lo scandalo della criptomoneta è arrivato fino alla Corte
Suprema di New York dopo che un gruppo di investitori
dannificati ha presentato una 'class-action'.
La domanda legale negli Usa, si legge nella presentazione
dello studio legale Burwick Law specializzato in truffe del
mercato cripto, è rivolta contro le società coinvolte
direttamente nel lancio di $Libra (Kelsier Ventures, Kip
Protocol e Meteora). Qui il presidente Milei viene citato come
la persona che ha offerto "un sostegno di alto profilo (...) che
ha dato al token un'apparenza di legittimità e di alto valore
dell'investimento", una "partnership strategica che ha
mascherato in modo efficace la manipolazione finanziaria portata
avanti con strumenti come insider trading, sniper bot e
pre-rilasci progettati per avvantaggiare i creatori della moneta
e i fornitori di infrastrutture a scapito degli acquirenti",
prosegue la denuncia.
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