"Le previsioni di Confindustria sul
Pil 2025 e 2026 non sono lontane da quelle del Dfp. Ma con i
dazi al 20% secondo il Centro studi Confindustria la crescita
del Pil sarebbe più contenuta (0,3% nel 2025 e 0,6% nel 2026).
La visione complessiva è comunque in linea con quella di
Confindustria". Lo ha evidenziato il direttore del Csc di
Confindustria Alessandro Fontana in audizione alle commissioni
bilancio riunite di Camera e Senato sul Documento di finanza
pubblica, definendo le tariffe un "terremoto nelle filiere
produttive globali".
"L'export verso gli Usa ha dato il contributo maggiore
all'aumento dell'export negli ultimi 5 anni. La decisione di
Trump sui dazi è storica e comporta una profonda revisione della
struttura degli scambi (cresciuti 2,6 volte in 40 anni) e della
produzione a livello globale", ha spiegato. "L'export verso gli
Usa attiva il 7% della produzione manifatturiera italiana (circa
90 miliardi) in modo diretto e indiretto. Gli Usa sono la prima
destinazione extra-Ue di beni, servizi e Investimenti diretti
esteri italiani, il secondo mercato per i beni italiani: 10,4%
del totale. La manifattura - ha aggiunto - è il settore più
impattato dai dazi: 99,1% dell'export di beni verso gli Usa nel
2024".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA