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Fontana (Confindustria), i dazi sono un terremoto epocale

Fontana (Confindustria), i dazi sono un terremoto epocale

'Manifatturiero ha 99,1% dei beni esportati negli Usa nel 2024'

PORDENONE, 16 aprile 2025, 16:42

Redazione ANSA

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"L'imposizione dei dazi Usa sono un terremoto nelle relazioni produttive internazionali, paragonabile all'uscita dagli accordi di Bretton Woods del 1971 e allo Smoot-Hawley Tariff Act del 1930: gli Stati Uniti causerebbero ripercussioni significative sull'economia italiana, per la quale rappresentano la prima destinazione extra-Ue di beni, servizi e investimenti diretti esteri, nonché il secondo mercato per i beni con il 10,4% del totale". Lo ha detto Alessandro Fontana, direttore del Centro studi di Confindustria, in occasione di un convegno promosso da Confindustria Alto Adriatico a Pordenone.
    "Il settore manifatturiero italiano - ha aggiunto - risulta particolarmente vulnerabile, con il 99,1% dei beni esportati verso gli Usa nel 2024. Secondo le stime, l'export verso gli Stati Uniti attiva circa il 7% della produzione manifatturiera italiana, equivalenti a circa 90 miliardi. In uno scenario con dazi Usa al 10%, il Pil italiano subirebbe una riduzione dello 0,3% cumulato entro il 2026, mentre l'export totale si contrarrebbe di 4,1 miliardi nel 2025 e di 7 miliardi cumulati a fine 2026. Si prevedono inoltre cali nei consumi delle famiglie, negli investimenti e una perdita di 62.200 unità lavorative cumulate nel 2026".
    Secondo Fontana, i settori manifatturieri più colpiti sarebbero autoveicoli, macchinari e apparecchi e altre attività manifatturiere, con perdite complessive stimate in 11.754 milioni di euro. Lo scenario, secondo il Centro Studi di Confindustria, potrebbe ulteriormente peggiorare in caso di svalutazione del dollaro. "A lungo termine - ha concluso Fontana - c'è il pericolo di delocalizzazione da parte di imprese italiane negli Stati Uniti, con circa 80mila aziende esportatrici potenzialmente sensibili a questa tendenza".
   
   

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