Basta alla "epidemia della paura",
per andare avanti serve fiducia. L'arcivescovo di Milano Mario
Delpini nel suo tradizionale discorso alla città che quest'anno
nel titolo parafrasa una frase di Don Abbondio nei Promessi
Sposi (Il coraggio uno se lo può dare) invita a non essere e non
lasciarsi irretire dai "seminatori di paure" ma di diventare
"seminatori di fiducia".
"Con la paura - ha ricordato - si invoca l'immunità per
difendersi dall'altro. Con la fiducia invochiamo la comunità".
"L'umanità - ha aggiunto - merita fiducia".
"Io - ha osservato monsignor Delpini - ho fiducia di chi
guida i mezzi pubblici. So che mi porteranno a destinazione, Ho
fiducia nel panettiere e nel fruttivendolo" e ancora "nelle
forze dell'ordine. So che dedicheranno tempo, intelligenza,
fatica per garantire ordine e sicurezza e città. Ho fiducia nei
sindaci e nel tecnici del Comune, so che fanno in modo che la
città funzioni"".
La domanda è "ci saranno uomini e donne che aiutano la città
a cambiare aria perché sono onesti, sinceri, dediti al bene
comune, affidabili nelle parole che dicono, pronti alla
responsabilità senza arrivismi?" che "non si curano per prima
cosa di rendere attraente la città agli investitori, ma sono
convinti che la città avrà un futuro se avrà abitanti, se avrà
bambini, se custodirà rapporti di solidarietà, di buon vicinato,
di corresponsabilità?".
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