Pasqua e Pasquetta a tavola con i prodotti della tradizione, in casa con familiari o amici, in agriturismo, trattoria, ristorante, bistrot.
Tante le prenotazioni, ma determinante sarà il fattore tempo, che si preannuncia incerto e non invoglia alle grigliate all'aperto o alle scampagnate col pranzo al sacco. Pasquetta negli agriturismi è già sold-out quasi ovunque, seguita a ruota dal pranzo di Pasqua, con prenotazioni da quasi tutto esaurito, secondo un rilevamento di Coldiretti/Terranostra Campagna Amica.
Gli chef contadini proporranno i piatti tipici, a partire dall'agnello sardo a marchio Igp, indicazione geografica protetta. "L'agriturismo si conferma non solo una scelta di relax e gusto, ma anche un'esperienza culturale e sensoriale completa", sottolinea Simone Ciferni, presidente di Terranostra Sardegna.
"La Pasqua alta ha determinato un numero inferiore di agnelli, e questo ha fatto schizzare in alto il prezzo al chilo che quest'anno si attesta sui 15 euro, un prezzo storico, rispetto agli 11/12 euro dello scorso anno - sottolinea Battista Cualbu, presidente di Contas - la filiera funziona anche grazie alla sensibilità dei consumatori, pronti a segnalare anomalie nelle etichette e agnelli spacciati per sardi ma di tutt'altra provenienza. Il nostro impegno per garantire al consumatore finale il rispetto del disciplinare di produzione sta dando i suoi frutti".
Oltre all'agnello a tavola si potranno gustare maialetto e il capretto, formaggi e salumi dei territori, verdure di stagione, paste fresche, ravioli, culurgiones, fregula, lorighittas, carciofi, cardi, favette, asparagi selvatici, olive, dolci della tradizione.
Confartigianato Imprese Sardegna mette in luce come i consumi della tradizione pasquale siano caratterizzati dalla biodiversità della produzione agroalimentare sarda ad elevata vocazione artigianale. Ricette e prodotti scelti anche tra i 270 Pat, prodotti alimentari tradizionali. Una tendenza che va di pari passo con la proposta di ricette innovative e rivisitate. Il pasto si chiude con una ricchezza di dolci tipici tra "uova di cioccolata e colombe glassate, pardule, dolci a base di mandorla, tiliccas e tante altre varietà frutto di una sapienza artigianale" sottolinea Confartigianato.
E intanto sulle tavole non mancherà "su coccoi cun s'ou". "Il pane della tradizione pasquale dalle forme artistiche che richiamano animali, fiori o simboli religiosi e con un uovo sodo incastonato al centro- sottolinea l'antropologa Veronica Matta - benaugurale perché simbolo di rinascita, prosperità e fertilità".
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