Guardava l'antico rito
delle fracchie fin da quando era bambina sognando, un giorno, di
poter partecipare attivamente alla loro realizzazione. Maria Lea
Pettolino ha 41 anni, è di San Marco in Lamis, in provincia di
Foggia, paese del Gargano conosciuto nel mondo per la
tradizionale processione della Madonna dell'Addolorata (il
giorno del Venerdì santo che quest'anno cade il 18 aprile)
illuminata dalle fracchie, ovvero vere e proprie torce di fuoco
realizzate con i tronchi degli alberi, montate su ruote di ferro
e trasportate accese. Una trentina circa quelle che precedono e
seguono la processione.
Maria Lea vive a Roma dal 2003 dove lavora, ma quello
speciale legame con la sua terra d'origine fa sì che ogni anno
vi faccia rientro per partecipare al principale rito della
settimana santa. Dal 2016 fa parte del direttivo
dell'associazione le fracchie e la sera del Venerdì santo
partecipa al tiraggio (ovvero al trasporto) della fracchia
chiamata "sammarchesi nel mondo" dedicata in realtà agli
emigrati che fanno rientro nella loro terra per partecipare al
rito religioso che affonda le sue radici nella processione del
1824. E' una delle poche donne che si occupa del tiraggio,
mentre un altro gruppo si occupa della realizzazione. La
fracchia che lei tira durante il Venerdì santo ha una lunghezza
tra i 7 e gli 8 metri con una larghezza di un metro e mezzo per
un peso di circa 50 quintali. "E' uno sforzo che non senti in
realtà - dice Maria Lea -, perchè è il classico sforzo
collettivo a cui partecipiamo in tanti, tra cui altre donne.
Infatti, pur essendo una tradizione prevalentemente maschile, si
sta facendo largo negli ultimi anni tra le donne. Io rientro
sempre nella mia terra perchè il legame è fortissimo con una
tradizione conosciuta ovunque, che viene tramandata di
generazione in generazione e che crea un'atmosfera unica, non
replicabile. E' necessario continuare nel lavoro culturale di
conoscenza soprattutto tra i giovani che fin da piccoli, come è
accaduto a me, sono affascinati e coinvolti in questa tradizione
che si respira nel nostro paese. Ed è - conclude - l'aspetto più
interessante. Spesso i ragazzi sono riluttanti nei confronti di
storia e tradizioni, ma il mistero più grande, invece, è il
grande fascino di questa tradizione che coinvolge i più piccoli
fin da subito".
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