La morte avvenuta nei giorni di
Pasqua "svela la vera dimensione dell'esistenza di questo Papa,
che 'avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò fino alla
fine"". Così all'ANSA Mons. Gianfranco De Luca, per 18 anni
vescovo di Termoli-Larino, periodo durante il quale ha
incontrato più volte Papa Francesco in Vaticano.
"Il suo voler essere con il popolo e tra il popolo fino in
fondo è coerente e porta a compimento il gesto iniziale del suo
pontificato - prosegue Mons. De Luca che da qualche mese vive in
Abruzzo, sua terra d'origine - quando chiese di essere benedetto
dal popolo di Dio. Un'immensa gratitudine nei confronti
dell'Eterno Padre per il dono della sua Persona e accogliere la
vita Sua come dono speciale per ciascuno di noi e per tutti.
Ringraziamo e lodiamo il Signore. Una lode e un ringraziamento
che ci invitano a un impegno serio e profondo: quello di tener
vivo il suo magistero espresso in gesti e parole cercando di
tenerlo vivo nella memoria dell'intero popolo di Dio e nella
vita delle nostre comunità ecclesiali".
"Ha dato il segno forte alla Chiesa, in questi anni per un
rinnovamento che comincia dalla base. Non va archiviato il suo
pontificato - conclude De Luca - ma tenuto vivo nella memoria di
tutti, di ciascuno. Ha rimesso al centro della Chiesa il popolo
di Dio".
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