"In questo momento, il
mio pensiero non può che andare a tutti i lavoratori, in
particolare a quelli della Beko e delle Cartiere. A loro voglio
far arrivare, in occasione della festa di Pasqua, tutto il mio
sostegno e la vicinanza della nostra Chiesa. Ma allo stesso
tempo, sento il bisogno di rivolgere un appello a chi ha
responsabilità importanti per il bene comune: vi chiedo impegno
e determinazione alla ricerca di una soluzione giusta e onesta,
nel pieno rispetto dei diritti e della dignità umana". Questo
uno dei passaggi più significativi che il vescovo della Diocesi
Fabriano-Matelica, mons. Francesco Massara, rivolge nel suo
messaggio per Pasqua, "il giorno in cui possiamo proclamare con
rinnovata certezza che da ogni morte si risorge. Dobbiamo dirlo
a noi stessi, al mondo che ci circonda, a chiunque si trovi
immerso nella disperazione".
Massara sottolinea il paradosso "di un mondo che cerca di
costruire la pace con le armi, di persuadere con la minaccia, di
emergere attraverso la denigrazione e lo sfruttamento, di
difendere uccidendo. È Pasqua in Israele e Palestina, così come
in Russia e Ucraina. È Pasqua sotto le macerie del Myanmar, tra
le schegge degli esplosivi, su un barcone in mezzo al mare, per
chi lotta per un giusto salario e un adeguato sistema
previdenziale", conclude il messaggio pasquale, invitando tutti
alla "speranza" e con l'augurio "che ciascuno abbandoni in
fretta il sepolcro della rassegnazione e della sfiducia per
incamminarsi verso gli altri, irradiando nel mondo la Luce
radiosa della Speranza di Cristo e diffondendo il profumo
inarrestabile della Risurrezione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA