"In politica serve essere
trasparenti e assumersi la responsabilità di ciò che accade, la
città non merita il silenzio e quanto emerge dipinge un quadro
con troppi dubbi, per questo chiediamo le dimissioni degli
assessori della giunta del sindaco Andrea Biancani che hanno
fatto parte della precedente amministrazione". Così il
centrodestra pesarese alla conferenza stampa convocata alla
vigilia del consiglio comunale dove si discuterà degli
affidamenti (pari a 600mila euro) concessi dal comune di Pesaro
alle associazioni Opera Maestra e Stella Polare, che sono
diventati oggetto di indagine della procura nei mesi passati.
"Una vicenda dai contorni ancora troppo opachi su cui non c'è
volontà di fare chiarezza e qualcuno ha anche evitato di
presentarsi alla commissione controllo e garanzia - dice il
centrodestra - di fronte a fatti così rilevanti tutto ciò ci
lascia sgomenti e conferma quanto sia urgente e necessario
ristabilire un principio di responsabilità e trasparenza".
"Errori, refusi, mancate spiegazioni e controllo nelle
sponsorizzazioni, sono solo alcune delle anomalie emerse dal
lavori di approfondimento di mesi - continuano i consiglieri di
opposizione - pur riconoscendo che le valutazioni di tipo
giuridico e contabile non spettano al consiglio comunale,
riteniamo che quanto emerso non possa non porre un tema di
responsabilità politica".
"A rendere ancora più delicata la vicenda - secondo il
centrodestra pesarese - è il fatto che, secondo quanto emerso
durante le audizioni, a favorire questi percorsi sarebbero stati
componenti dello staff politico dell'allora sindaco Matteo
Ricci. Si tratta di figure legate da un rapporto fiduciario
diretto con il primo cittadino, selezionate e retribuite in base
all'articolo 90 del Testo Unico degli Enti Locali. Ci troviamo
di fronte a un evidente conflitto di interessi, rafforzato da
legami personali e politici che hanno finito per determinare
modalità e tempistiche degli affidamenti. In un simile scenario,
- sottolineano i consiglieri d'opposizione - non si può ignorare
l'obbligo di responsabilità dell'ex sindaco in eligendo e in
vigilando, che impone alla politica non solo di scegliere con
cura i propri collaboratori, ma anche di vigilare costantemente
sul loro operato. È chiaro che questo dovere, in questa vicenda,
non è stato assolto".
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