"Il signor Antonio Maiolino, che peraltro non ho mai conosciuto, è un meccanico a Imperia la cui officina si trovava nella zona tra viale Matteotti e via Trento, dove sarebbero iniziati i lavori per la pista ciclabile.
Non è stato 'favorito', anzi.
Poiché era stato penalizzato, ritenevo
fosse giusto che non fosse abbandonato. Qualcuno vuol vederci
favoreggiamento, io lo chiamo fare il sindaco: metterci la testa
e metterci il cuore". Così il sindaco di Imperia ed ex ministro
Claudio Scajola via social respinge l'accusa di favoreggiamento
nei confronti di un imprenditore nel processo che lo vede
imputato in tribunale a Imperia.
"L'ho fatto, lo rifarei oggi e lo rifarei domani - ribadisce
Scajola -. Gli uffici del Comune avevano chiesto al meccanico di
allontanarsi da quella zona per evitare di allungare i tempi dei
lavori. Tutto questo è successo in un periodo in cui egli stava
vivendo una situazione di ESTREMA difficoltà dal punto di vista
familiare".
"Sono state denunciate, nell'area in cui si era dovuto
stabilire, delle difformità urbanistiche che stava cercando di
sanare - spiega -. Per capirci: parliamo di una pavimentazione
di cemento, non della costruzione di un caseggiato. Quando ho
saputo che quell'uomo, in quella difficoltà umana, a cui era
stato chiesto di spostare l'attività, che si sentiva in una
situazione di totale abbandono, sono intervenuto per cercare di
trovare una soluzione invece che infierire".
Secondo l'accusa il sindaco avrebbe fatto pressioni sull'ex
comandante della polizia municipale di Imperia Aldo Bergaminelli
affinché fermasse un sopralluogo per abusi edilizi
nell'officina.
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