BOLOGNA, 21 APR - Bologna e l'Emilia-Romagna piangono papa Francesco, nel ricordo delle visite che il pontefice fece in regione, il primo ottobre 2017, con due tappe, a Cesena e Bologna. E poi ad aprile dello stesso anno nell'Emilia che fu colpita dal sisma.
Quello del primo ottobre fu un abbraccio di decine di migliaia di fedeli per il pontefice, con il momento forse più toccante nell'hub di smistamento migranti di via Mattei a Bologna, distante alcuni chilometri dal centro storico e scelto da Francesco come prima e significativa tappa della visita a Bologna. Nell'hub fu accolto da ospiti raccolti in un silenzio emozionato, dietro le transenne, sfilando sotto la pioggia, senza ombrello, ascoltando una parola da tutti. Le foto con i richiedenti asilo sbarcati da poche settimane le fece indossando il braccialetto giallo numero 3900003 che gli hanno consegnato all'ingresso. Poi l'ovazione potente quando nel discorso dal palco fece sue le parole degli striscioni presenti e quelle che aveva appena ascoltato.
La giornata era cominciata in Romagna, con un incontro con la cittadinanza a Cesena, in piazza del Popolo, dove sostenne i politici che lavorano per il bene comune. Poi a Bologna, dopo l'hub di via Mattei, l'appuntamento in piazza Maggiore dove evidenziò il "sistema Emilia" e il pragmatismo di chi affronta i problemi dialogando, anche vivacemente, ma poi cerca soluzioni comuni.
Anche negli ultimi momenti più difficili per la regione, con le alluvioni del 2023, il Papa non ha mai fatto mancare la sua vicinanza alle popolazioni colpite. Sempre nel 2017, il 2 aprile, Papa Francesco visitò Carpi e Mirandola nel Modenese, a cinque anni dal sisma.
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