L'ha perseguitata per sette mesi,
per avere una relazione con lei. Telefonate, messaggi, spesso
nel cuore della notte e anche tramite profili social diversi
creati apposta. Quando la giovane, una 25enne italiana, che
aveva messo in chiaro di non volere alcun tipo di legame con
lui, un 22enne di origine marocchina, e ha cercato di prendere
le distanze, lui ha iniziato con le minacce. Le ha inviato anche
un video che lo ritraeva usare una pistola.
Ieri, nel primo pomeriggio, le volanti hanno raggiunto una
strada in zona San Donato, a Bologna: la 25enne ha chiamato il
113 riferendo che il 22enne l'aveva seguita e aveva paura ad
uscire di casa. Il giovane, sapendo che sarebbero arrivati gli
agenti, si è allontanato dopo avere danneggiato una vetrata del
portone condominiale. Le volanti si sono messe alla ricerca del
22enne, gli agenti intanto hanno portato la vittima in questura.
Qui, in accordo con la giovane, gli agenti hanno pensato di
organizzare un finto appuntamento per potere fermare il 22enne.
Con il coordinamento degli investigatori della squadra
mobile, delle unità operative di primo intervento (Uopi) e delle
volanti dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, è
stato pianificato l'incontro: il giovane, dalla descrizione
fornita dalla 25enne, è stato riconosciuto e intercettato in via
San Donato all'angolo con via della Campagna. Lui ha reagito,
picchiando e calciando i poliziotti, ma è stato fermato e
accompagnato in questura. Il 22enne, irregolare, con precedenti
per spaccio e destinatario della misura dell'obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria per un arresto risalente
ad aprile per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, è stato
arrestato per atti persecutori e condotto in carcere, in attesa
di udienza di convalida. Durante una perquisizione nella sua
abitazione, gli agenti non hanno rinvenuto la pistola con la
quale aveva minacciato la vittima.
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