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'Non prese denuncia di donna che fu uccisa', Cc verso processo

'Non prese denuncia di donna che fu uccisa', Cc verso processo

La richiesta di rinvio a giudizio per rifiuto di atti di ufficio

BOLOGNA, 16 aprile 2025, 18:47

Redazione ANSA

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È accusato di non aver raccolto la denuncia per maltrattamenti in famiglia di una donna che poi, poco più di un anno dopo, è stata uccisa dal marito e di non aver proceduto nei termini stabiliti alle indagini richieste dalla Procura, quando la querela venne effettivamente presentata, il giorno dopo, in un'altra caserma. Per questo per un luogotenente dei carabinieri, all'epoca vice comandante della tenenza di Castelfranco Emilia, la Procura modenese con il procuratore Luca Masini ha chiesto il rinvio a giudizio per rifiuto di atti di ufficio. Inizialmente erano stati ipotizzati anche favoreggiamento e falso, per cui è stata chiesta l'archiviazione.
    I fatti risalgono al 13 luglio 2021, quando Gabriela Trandafir andò in caserma per denunciare Salvatore Montefusco.
    L'uomo, il 13 ottobre dell'anno dopo, ha ucciso a fucilate la moglie e la figlia della donna, Renata, nella loro casa di Cavazzona di Castelfranco. Omicidio per cui Montefusco è stato condannato a 30 anni, con una sentenza che ha creato discussioni per la concessione delle attenuanti generiche valutate equivalenti alle aggravanti e con il riferimento in sentenza ai motivi umanamente comprensibili che avevano spinto l'uomo ad agire.
    In sostanza la Procura contesta al militare di non aver ricevuto la denuncia della donna, prima tentando di convincerla a fare solo la causa civile di separazione e poi, a fronte della sua insistenza e nonostante la paura che l'uomo potesse fare del male a lei e ai figli, le disse di non poter ricevere la querela in quel momento e di tornare nel pomeriggio. A quel punto l'avrebbe fatta attendere in sala d'attesa, dove è arrivato l'avvocato di fiducia del marito. La donna, per paura che Montefusco venisse a sapere dell'intenzione di denunciarlo, ha desistito e il giorno dopo è andata a fare denuncia in una stazione dell'Arma di Bologna. Inoltre, in seguito, il sottufficiale non avrebbe svolto tutte le indagini chieste dalla Procura, nei termini previsti.
   

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