BOLOGNA, 16 APR - Otto indagati a vario titolo per riciclaggio, autoriciclaggio, contraffazione e contrabbando di orologi di lusso. Con una misura cautelare, per il principale accusato, un cittadino pachistano, dell'obbligo di dimora nel Comune di Reggio Emilia con divieto di espatrio e l'interdittiva dell'esercizio dell'attività di impresa e della possibilità di ricoprire uffici direttivi in imprese: interdittiva relativa al commercio all'ingrosso di orologi e gioielleria.
Dall'alba la Guardia di Finanza del comando provinciale di Reggio Emilia, con il supporto del servizio centrale sulla criminalità organizzata (Scico) sta eseguendo un'operazione, chiamata 'Real Time' e coordinata dalla Procura reggiana, diretta dal procuratore Calogero Gaetano di Paci. Oltre alle denunce e alla misura cautelare, è scattato il sequestro preventivo di 1,1 milioni di euro, ritenuto il prodotto del reato di riciclaggio e autoriciclaggio.
Il pachistano era già finito nel mirino delle indagini in un'altra recente operazione, 'Mine Field' su un'associazione a delinquere per la gestione di società fantasma per emettere fatture per operazioni inesistenti.
Nell'attuale indagine è accusato di aver avuto vantaggi economici attraverso l'acquisto "schermato" di diversi orologi di lusso, fatti, solo formalmente, dalle società cartiere verso rivenditori ufficiali, poi rivenduti dallo stesso a privati.
Sono stati acquisiti elementi sull'introduzione (o comunque detenzione) in Italia, per la successiva vendita, di diversi orologi anche contraffatti e in altri casi è stata accertata la contraffazione del marchio e dei segni distintivi su certificati di garanzia degli oggetti.
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