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Un corteo di soli uomini contro i femminicidi

Un corteo di soli uomini contro i femminicidi

L'iniziativa a Caltagirone: nell'ultimo tratto sfilano con le donne

19 aprile 2025, 16:15

Redazione ANSA

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Pentole e coperchi,  'passeggiata arrabbiata ' nel paese di Giulia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Pentole e coperchi, 'passeggiata arrabbiata ' nel paese di Giulia - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Un corteo di soli uomini che incontrano le donne": è l'obiettivo del comitato #noncisonoscuse contro i femminicidi e le violenze di genere per "mettere in moto un processo di consapevolezza, di coscienza e di impegno, per avviare un cambiamento culturale profondo e duraturo" che sfocerà oggi 19 aprile a Caltagirone, nel Catanese, in una carovana di soli uomini che nel tratto finale del percorso sarà raggiunto da un corteo di donne per sfilare insieme.

"La questione legata alla violenza di genere - spiega il promotore, l'avvocato Luca Cultrera - ha radici profonde, ma coinvolge entrambi i generi. Fino a ora le battaglie, le manifestazioni sono state condotte da donne. L'idea del comitato #noncisonoscuse parte dall'assunzione di responsabilità che qualcosa vada fatto e dalla considerazione che anche l'uomo deve esserci in questa grande sfida, assumendosi l'impegno dell'azione. La piazza oggi deve ritornare a essere foriera di parole, di contenuti, di progettualità. Un corteo di uomini che incontra le donne, con un messaggio evocativo dal forte carattere simbolico". Per i promotori, #noncisonoscuse serve a "dire che anche la società civile può e deve fare la sua parte e gli uomini sfilare per testimoniare la presa in carico contro la cultura della sopraffazione, della violenza, della non accettazione dell'autodeterminazione del femminile".

"L'incontro con le donne, che attendono gli uomini quasi a fine corteo per poi percorrere l'ultimo tratto assieme - sottolinea Cultrera - è la metafora di un percorso che va fatto necessariamente assieme dopo il riconoscimento da parte dell'uomo che il cammino è lungo e che è rimasto indietro. ll 19 Aprile saremo in piazza uomini, donne, ragazzi, bambini, per gettare le basi ad un nuovo modo di concepire lo stare assieme, di stare al mondo insieme, dove l'impegno deve caratterizzare il nostro sodalizio, prendendoci cura di noi e delle generazioni future. L'educazione al rispetto, alla gentilezza, l'esempio, il fare fatto non possono che essere i nuovi strumenti per una politica del cambiamento culturale".

Il decalogo dei promotori

Il promotore dell'iniziativa l'avvocato Luca Cultrera e uomini e donne del comitato organizzatore hanno stilato un decalogo che sarà letto durante l'incontro.

Riconosco la fragilità e la sensibilità come qualità che rendono migliori gli esseri umani;

esprimere le emozioni non è debolezza, ma forza;

rispetto la libertà, l'autonomia e l'indipendenza di ogni donna: nessuno ha potere assoluto sull'altro;

rimango fuori da ciò che non mi è concesso: il "no" di una donna non è una sfida da cogliere, ma un confine sacro e inviolabile;

rifiuto l'uso della forza, della prepotenza e dell'aggressività come forme di interazione tra uomini e donne: non alzo la voce, non punto il dito, non mi impongo con la forza, non faccio commenti umilianti;

non faccio battute sessiste e prendo le distanze da chi le fa;

intervengo e denuncio qualsiasi forma di violenza contro le donne, anche se coinvolge qualcuno a me vicino: l'indifferenza è complicità;

educo e mi educo: parlo apertamente di femminicidio e violenza di genere con figli, amici e colleghi;

non cerco alibi: non ci sono scuse che giustifichino la violenza; non oserò mai fare a una donna ciò che non vorrei fosse fatto a mia figlia, a mia madre o alle persone a me più care;

scelgo di non restare a guardare, agisco per il cambiamento: parteciperò alle manifestazioni #noncisonoscuse per onorare la memoria delle donne uccise finora. 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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